Ascoli - Inaugurato
PicenWorld Museum. Da oggi la storia del Popolo dei Piceni si avvale
anche del binario della modernità. Con le nuove tecnologie digitali
si amplia il pubblico che può scoprire una nostra identità
rafforzata.
Sono rimasti molto colpiti gli invitati
all'inaugurazione che hanno potuto partecipare ad una visita guidata
nel museo.
Dal febbraio 2020 la pandemia da Covid 19 aveva
bloccato il progetto Picenworld Museum, il museo tecnologico sul
Popolo dei Piceni. Senza la fiducia della Fondazione
Carisap, che con il Masterplan
Terremoto aveva puntato su
questa idea innovativa per recuperare l'identità del Piceno dalle
radici millenarie sepolte nei nostri territori e rilanciare i flussi
turistici tramite la cultura per creare così nuova economia e
rilancio sociale, questo progetto non avrebbe visto la luce e non
avrebbe potuto, così come nelle intenzioni, produrre cambiamenti
favorevoli per questi territori.
L'idea di dare una nuova vita ai materiali rendendoli leggeri, scolpendoli con pixel informatici ben più malleabili di ferro, bronzo, pietra e ambra, spolverando 2.500 anni che avevano conservato fino ai nostri giorni quello che i nostri avi avevano saputo realizzare per migliorare la qualità della vita del tempo, ora diventa realtà.
“Oggi si inaugura PicenWorld Museum – dice il notaio Nazzareno Cappelli, membro del Consiglio d'amministrazione della Fondazione Carisap – Il primo progetto approvato e finanziato nel Masterplan Terremoto della Fondazione Carisap. E' una realizzazione molto importante nella quale la Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno è stata protagonista ma ha coinvolto anche altri soggetti perché scopo principale della Fondazione in questi ultimi tempi è quello di risvegliare le capacità di soggetti pubblici e privati, enti che svolgono attività nel Piceno. Quindi tutti insieme possiamo realizzare cose importanti. La Fondazione per anni ha erogato soltanto contributi a coloro che chiedevano per andare avanti nelle loro varie attività, cosa che sta continuando a fare, però credo che l'obbiettivo principale oggi sia quello di creare insieme degli appuntamenti, dei progetti importanti per il territorio dal punto di vista culturale e turistico. Noi dobbiamo risvegliare le coscienze e le capacità delle persone che guidano i vari enti e non soltanto dare contributi per fare qualcosa Creando queste cose. Dobbiamo coinvolgerli nel fare insieme e cooprogettare insieme. Cosa che è stata fatta con questo finanziamento e in questo caso con la cooperativa Opera e noi affidiamo alle associazioni queste opere che riusciamo a realizzare sperando che d'ora in poi possano crescere con le loro gambe. E questo museo è una cosa molto importante per svolgere sopratutto attività turistiche e culturali e richiamare nel nostro territorio gente da tutt'Italia e da tutt'Europa. Diceva Mao Tse Tung – chiosa il Notaio Cappelli - “se qualcuno ha fame non dategli il pesce, dategli una canna da pesca e insegnategli a pescare. Ecco, oggi noi vi diamo questo museo, lo diamo a voi e a chi ha contribuito nel realizzarlo, ora cominciate a pescare, buona pesca ”.
“La Candidatura Capitale della cultura italiana 2024 è un arricchimento per la città, per i nostri studenti, per i nostri turisti. - dice Monica Acciarri, assessore al Turismo, Smart City e Pubblica Istruzione del Comune di Ascoli Piceno - E PicenWorld Museum fa parte di questo percorso. Ho avuto il grande piacere di partecipare all’apertura di un magnifico museo nella nostra città in Corso Vittorio Emanuele. Ho portato il saluto del Sindaco Marco Fioravanti e dell’Assessore alla cultura Giorgia Latini. Abbiamo partecipato insieme alla conferenza di presentazione di questo progetto a Roma, nella sede della Stampa Estera, e si vedeva già l'interesse dei giornalisti stranieri per PicenWorld Museum che rappresenta l'innovazione nel fare cultura tramite la tecnologia con la digitalizzazione dando la capacità al nostro territorio di poter essere conosciuto a livello internazionale. Ringrazio la Fondazione Carisap, oggi rappresentata dal Notaio Nazzareno Cappelli, Gaetano Amici che ha ideato il progetto, la cooperativa Opera che lo ha realizzato nonostante la pandemia e tutti quelli che hanno reso possibile questa realizzazione, ringrazio anche Luigi Contisciani, presidente del Bim Tronto, che è impegnato nella promozione del territorio con Mete Picene.
Oggi Ascoli Piceno è probabilmente la prima città delle Marche che può vantare un museo così innovativo. La visita all'interno di PicenWorld Musem è stata di forte impatto visivo ed emotivo.
La storia del Popolo dei Piceni è resa viva, comprensibile e affascinante. Ci riappropriamo di una forte identità grazie alla tecnologia che ora ci indurrà a frequentare con maggiore interesse i musei archeologici e guardare con occhi più attenti i reperti dei Piceni. E in un museo così tecnologico c'è un “Virgilio” ascolano, è l'artista e archeologo ascolano Giulio Gabrielli (1832-1910) che è il personaggio narrante del Popolo dei Piceni”.
Opera
Cooperativa Sociale Onlus, capofila del progetto con i suoi partner
(Aps Vivo Rinascita e Ama Aquilone) ora è chiamata ad uno step
sostanziale perché non siamo all'arrivo, in realtà si è al nastro
di partenza perché ora inizia quella fase che è alla base del
percorso che la Fondazione Carisap ha indicato ai progetti che ha
finanziato: la sostenibilità. Ogni progetto ora deve camminare sulle
sue gambe, cioè dovrà vivere con le risorse che raccoglierà sul
mercato promuovendo questa struttura museale perché i vari flussi
turistici siano motivati a venire nel Piceno a conoscere la civiltà
dei Piceni che si è sviluppata dal nord dell'Abruzzo alle Marche.
“Opera è una
cooperativa sociale, – dice
il presidente Fabio
Alessandrelli - Siamo
circa 400 soci lavoratori, e un giro di affari che si sviluppano in
tutta la regione di circa 6 milioni di euro e con la pandemia abbiamo
avuto una perdita d circa 1 milione e mezzo di fatturato. Siamo stati
costretti a mettere in cassa integrazione alcuni soci. Ora però
siamo di nuovo di fronte alle sfide anche se non tornerà tutto come
prima. E' importante ed è stato fondamentale chi ha avuto l'idea,
quindi Gaetano Amici, fondamentale chi le idee le sposa e intuisce
che possono essere credibili, poi però ci vuole
qualcuno però queste idee nel
caso del mondo imprenditoriale le trasformi in gestione. E adesso la
sfida che Opera si trova di fronte è quella di avere realizzato
tutto questo progetto che purtroppo è durato troppo a causa della
pandemia, si è fermato per diverso tempo a causa dei fornitori,
grossissime difficoltà che non abbiamo mai nascosto, però questo è
il momento di passare dalla fase progettuale a quella esecutiva che
la sfida più importante. Da oggi in poi oneri e onori saranno tutti
a nostro carico e li misureremo le nostre capacità,
- continua Alessandrelli - come
superare le difficoltà. Noi devo dire che, grazie alla Fondazione
Carisap, grazie alle capacità di inventarci il lavoro, perché alla
fine è di questo che Opera si occupa, grazie a questo siamo riusciti
ad arrivare a questo punto. Ora però ce la dobbiamo giocare, abbiamo
il nostro know how, abbiamo le nostre idee e gli obiettivi da
raggiungere che sono quelli di aprire questa esperienza che peraltro
si integra con Mete Picene, un altro progetto di sviluppo turistico
legato alla promozione del territorio, e quindi il nostro obiettivo,
la nostra attività è tutta rivolta al cercare di fare in modo che
cultura e turismo possano essere un business. Quel business in senso
positivo: che crea ricchezza del territorio, crea occupazione, ed è
questo lo scopo sociale della nostra cooperativa, e possa creare
occupazione alle fasce di lavoratori cosiddetti fragili. La scommessa
è triplice: far funzionare questo progetto, creare occupazione e
promuovere il territorio.
La
narrazione dell’esposizione in PicenWorld Museum si snoda nei
nuclei tematici più significativi, partendo dal primo sviluppo di
questa antica civiltà, passando per arte ed artigianato, commercio
fino ad arrivare ai culti.
Il
prof. Alessandro Naso, docente presso l'Università Federico II di
Napoli, un archeologo di chiara fama ci ha onorato nel suo ruolo di
consulente scientifico del progetto e ci ha guidato nel percorso
narrativo secondo un rigoroso tragitto storico legato alle tante
scoperte archeologiche.
La chiave di lettura scaturisce dalla
visione del celebre archeologo ascolano Giulio Gabrielli, vissuto a
metà dell’Ottocento, che ha dedicato molti dei suoi studi alla
scoperta di questo popolo.
Il grande patrimonio storico, artistico
e antropologico legato al popolo piceno è veicolato tramite un
percorso esperienziale immersivo e fortemente interattivo che si
articola in videoproiezioni e strumenti digitali innovativi come
ricostruzioni 3D o tecnologie di gesture recognition dai contenuti
periodicamente diversificati e realtà aumentata.
Parlare
di turismi è il concetto più corretto a maggior ragioni quando ci
si trova di fronte ad una dimensione tecnologica che molto più
facilmente colpirà l'attenzione di un pubblico digital friendly come
quello dei giovani. E' dunque scontato pensare che il mondo della
scuola sarà un fruitore di queste nuova esperienza museale.
Il
PicenWorld Museum si fa promotore di un’offerta didattica di
carattere esperienziale che permetterà ai più piccoli di
avvicinarsi al mondo degli antichi Piceni attraverso attività
ludiche e di riflessioni di gruppo.
Laboratori sperimentali di
ceramica e di modellazione dei materiali, sessioni di scavo
archeologico, laboratorio di tessitura e tintura alla maniera degli
antichi, laboratorio di teatro, visite guidate.
Le attività si
svolgono presso i nostri poli di interesse culturale ed attingono a
valori e idee provenienti dalla storia e dall’identità del
territorio. Sono previsti anche ulteriori momenti di approfondimento
e riflessione da svolgere in classe o a casa in autonomia.
Ma
sarebbe sbagliato pensare che una persona over 65 non sia in grado di
apprezzare un'esperienza del genere perché ormai sono tutti dotati
di smartphone.
Il silver tourism, quindi la silver economy
sarà una fascia di pubblico importante che dovrà essere coinvolta a
visitare PicenWorld Museum e di conseguenza tutte le altre bellezze
dei nostri territori, dal paesaggio all'enogastronomia. Ora si
inizierà una campagna di comunicazione internazionale proprio per
catturare quel turismo con importanti capacità economiche perché
facciano di Ascoli Piceno e del Piceno una meta preferenziale.
L'architetto Alessandra Panzini ha illustrato come è nata la narrazione museale sulla scorta di imprescindibili correttezze scientifiche dettate dal prof. Alessandro Naso.
Nella
realizzazione del progetto PicenWorld Museum hanno concorso:
Ascoli
- Marchingegno
srl - architetto Alessandra
Panzini: progettazione
museologica e progettazione allestimento, contenuti, storytelling,
supervisione artistica e scientifica per le installazioni interattive
e immersive
-Picenworld srl:
marketing, comunicazione e modellazione 3D
-Stark
srl: hardware e produzioni
multimediali
-PEPPENNADIA
di Nadia Falasconi e Giuseppe Tomasello: realizzazione diorami
- Emidio Vena ha realizzato le immagini dei reperti utilizzate per la modellazione 3D