Il racconto del dottor Marco Perosa, direttore Area strategia, ricerca e pianificazione della Fondazione Carisap, che con il suo team ha elaborato il progetto sociale.
Ascoli - Oggi ci occupiamo della
riqualificazione di Palazzo Saladini Pilastri, una parte
centrale del progetto complessivo presentato dal Comune di Ascoli
Piceno insieme alla Fondazione Carisap, all'Unicam e all'Erap
nell'ambito di PinQua (Programma nazionale della qualità
dell’abitare del Ministero per le Infrastrutture e la Mobilità
Sostenibile). Ascoli Piceno ha ricevuto il più importante
finanziamento mai ottenuto nella sua storia: 75 milioni di euro per
“ricostruire” la città nella sua parte immobiliare pubblica con
importante ricaduta sociale ed economica e altri 15 milioni per
riqualificare le frazioni. E' un trampolino di rara importanza ma il
“tuffo” richiede una particolare preparazione fisica e
psicologica per creare quell'armonia di movimento che consenta di
raggiungere una performance di successo.
Marco Perosa
“Il successo – spiega Marco Perosa, direttore Area strategia, ricerca e pianificazione della Fondazione Carisap e docente presso l'università Politecnica delle Marche – nasce da fiducia e conseguente lavoro di squadra, altrimenti non saremmo riusciti in così breve tempo a presentare un progetto di queste proporzioni.
Io con Stefano Amadio e il mio team (5 in tutto) in Fondazione Carisap ci siamo occupati della parte sociale che permea il progetto nel suo complesso e che vede nella riqualificazione del Palazzo Saladini Pilastri in corso Mazzini il luogo per creare una comunità solidale con integrazione di giovani, anziani e persone fragili. Qui Ascoli Piceno potrà dare accoglienza con la realizzazione di un AlbergoEtico e un polo sanitario che sarà gestito dalla cooperativa Assistenza 2000 per fornire le risposte necessarie a persone fragili nel senso più ampio di questo termine. Sarà un polo sanitario aggregante che dovrà essere convenzionato con la Regione Marche e se vogliamo che tornino famiglie giovani e con figli in città dobbiamo pensare anche a servizi pediatrici, a percorsi sanitari con tariffe calmierate. Al termine di questa progettualità, che prevede la rigenerazione urbana di un'area in forte decadenza e consentirà alla città di tornare in possesso oltre che di un immobile di pregio anche di un parco verde di circa 1 ettaro e mezzo, c'è la concreta possibilità di generare circa 1.500 posti di lavoro”.
Nell'analisi preliminare per giungere a redigere il progetto sono stati valutati i punti di forza e di debolezza della città. La forza è nel fatto che si tratta di contesto piccolo e quindi è più facile la sperimentazione e il successivo monitoraggio, la debolezza è nell'invecchiamento della popolazione e pochi giovani.
Due temi affatto semplici ai quali trovare soluzione. E come spesso accade dopo tanto pensare arriva il momento dell'illuminazione che avviene per un episodio contingente. E' quanto è accaduto a Marco Perosa che racconta di avere avuto una forte richiesta d'aiuto da parte di una famiglia in un condominio che aveva un componente afflitto da una grave patologia.
“In quel momento ho immaginato – racconta Perosa – se un condominio acquisisse quel valore di prossimità e di bene e noi riuscissimo a dilatare quel valore di prossimità e di bene in qualcosa di più grande … in quel momento mi è venuto in mente di poter generare per Ascoli una comunità solidale. Questo è stato il punto di partenza che si innesta però in tutto quanto la Fondazione ha fatto nel corso degli ultimi anni lavorando molto sul territorio. Io personalmente ho costituito una serie di reti a livello nazionale importanti. Ora basta guardare la rete di partenariato che è in questa progettazione che è composta da attori locali poi ci sono una serie di enti che sono Ashoka , Human Foundation , Albergo Etico”.
A questo punto entra in gioco un altro elemento fondamentale per il successo del progetto sociale e quindi dell'intero PinQua: la credibilità.
Una sorta di prova del nove la richiesta di Marco Perosa a questi partner, pensati in mezz'ora, sulla volontà di partecipare a questa sfida. Il sì immediato da parte di tutti è stata una validazione di fatto della bontà dell'idea alla base del progetto sociale.
“Allora – racconta ancora Perosa – se dobbiamo realizzare una comunità solidale occorre generare patti intergenerazionali (giovani e anziani). Dobbiamo aiutare gli anziani e favorire il ripopolamento con le giovani coppie con bambini. Ma per far tornare in città le persone occorre rigenerare i servizi. Quindi a Palazzo Saladini Pilastri ci sarà l'Albergo Etico per l'accoglienza, la ristorazione sociale con ragazzi disabili e fragili e il polo sanitario”.
Gli ingredienti fondamentali per il successo di un progetto alla fin fine non sono poi molti ma pochi e concreti. Innanzitutto il rapporto umano basato sulla fiducia. In questo caso quello tra Marco Perosa e l'architetto Ugo Galanti, dirigente del Settore Edilizia - Attività Produttive – Ambiente del Comune di Ascoli Piceno, che è stato il coordinatore della parte urbanistica. Un confronto continuo tra i due nel tour de force di questo PinQua. E l'architetto Galanti si può definire il motivatore che ha fatto superare a tanti progettisti ( sono circa 40 quelli che hanno collaborato alla parte urbanistico-architettonica) l'idea di non riuscire a rispettare certe scadenze per la nascita in corso d'opera di tante problematiche.
La visione politica, quella che si è prodotta da un intenso confronto tra il presidente della Fondazione Carisap Angelo Davide Galeati e il sindaco Marco Fioravanti.
Il lavoro di squadra che è stato il “crogiolo” per fondere il gioiello.
Ma non è finita, perché ora arriva la parte più difficile: cantierare l'intero progetto. Cioè spendere bene i soldi che arrivano rispettando i tempi.
La squadra in campo dà garanzie perché la Fondazione Carisap da tempo ha dato linee guida vincenti con la coprogettazione. E' facile dunque pensare che alla comunità ascolana verranno forniti strumenti innovativi come la valutazione d'impatto, cioè spendiamo 1 milione e otteniamo un numero definito in posti di lavoro, qualità della vita, futuro per i giovani. Tutto misurabile.
E uno degli elementi che si fa strada, tornando all'elemento credibilità nella gestione di tante risorse economiche, è la nomina di un Commissario.
Ora il capoluogo piceno ha a disposizione una Ferrari, c'è da raggiungere il traguardo per vincere il Gran Premio.https://www.ashoka.org/en-us