Ascoli - Per comprendere meglio, relativamente alle strutture, le conseguenze di questo terremoto che ha colpito Lazio, Marche e Umbria occorre evidenziare che il sisma del 24 agosto 2016 è stato più forte di quello che ha colpito L'Aquila e l'Emilia-Romagna facendo un confronto su basi scientifiche.
Questa analisi è stata elaborata dall'ingegnere Roberto Gregori.
Nella tabella sinottica allegata sono stati riportati i valori della scossa sismica principale e della più importante replica relativamente ai terremoti in oggetto;
i dati pubblicati sono stati presi da due autorevoli fonti: INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia)[1] e EMSC (European-Mediterranean Seismological Centre)[2], ove quest’ultimo opera elaborando dati di provenienza di terze parti (compreso INGV) per determinare i dati salienti relativi ai terremoti.
La tabella riporta
· il riferimento
· il tipo di evento (principale o replica)
· data ed ora del singolo evento
· per le due fonti disponibili Magnituto Locale (Ml nota anche come magnitudo Richter, che non è una scala ma una misura) ove disponibile e Magnitudo Momento (Mw), che sono due modalità DIFFERENTI di calcolare l’energia rilasciata dal sisma, anche se fra loro correlate
· profondità
· accelerazione all’epicentro
· Note eventuali
Ovviamente i tre elementi maggiormente significativi per valutare i danni subiti dal territorio sono la MAGNITUDO e la PROFONDITA’ e ancor di più ACCELERAZIONE ALL’EPICENTRO (questo ultimo valore è il maggiore indicatore dei danni attesi alle strutture)
Per la Magnitudo va rilevato quanto segue[3]:
· Sono usati appunto due differenti scale Ml e Mw come sopra definite
· Si tratta di 2 unità di misura che visualizzano l’ENERGIA rilasciata dal terremoto (e non la potenza), a differenza ad esempio della precedente scala Mercalli che misurava gli effetti, effetti che possono essere enormemente diversi a seconda della qualità del costruito
· La prima nasce nel 1935 ed è una forma empirica-strumentale (mette in relazione il grafico di uno strumento specifico con la energia liberata dal sisma misurata all’epicentro), la seconda, maggiormente precisa calcola l’effettiva energia rilasciata all’ipocentro; le due scale sono messe in correlazioni da costanti, ma non sono mai esattamente uguali
· Per comprendere la differenza fra epicentro ed ipocentro possiamo dire[4] “Un terremoto comincia a rompere la crosta all’ipocentro, definito come il punto in profondità dove inizia la rottura delle rocce o lo scorrimento della faglia e dal quale le onde sismiche si propagano in tutte le direzioni. L’ipocentro è definito da una posizione sulla superficie della Terra (epicentro) e da una profondità al di sotto di questo punto (profondità focale)”
· Entrambi sono su basi logaritmo in base 10; questo in pratica vuol dire che fra due valori successivi (es. 4 e 5) il sisma è con 31,6 volte più energia, chiaramente questo a sua volta significa che fra ad es. 4 e 6 il sisma è con 1.000 volte più energia! A titolo di riferimento ogni decimale indica un fattore di aumento 1,41 ovvero un sisma 6,1 rilascia 1,4 volte energia di uno 6,0 (con le accortezze sulla misurazione che diremo a breve), però va osservato che[5] “.. questo significa che alla stessa distanza dal terremoto, lo scuotimento sarà 10 volte più grande per un terremoto di magnitudo 5 di quello causato da un terremoto di magnitudo 4”, cioè fra due unità successive a parità di altre condizioni osserveremo uno scuotimento 10 volte maggiore
Per la profondità (focale) va rilevato quanto segue :
· Rappresenta la profondità a cui si trova l’ipocentro rispetto all’epicentro
· Al variare della profondità possono cambiare di molto gli effetti (maggiore profondità aumenta l’area interessata dal sisma ma per contro minore profondità può comportare un effetto più devastante nelle aree colpite)
· Non sempre la profondità è riportata con precisione; per dare un riferimento (anche sul significato di terremoto superficiale) INGV cita[6] “ …Ad esempio, 10 km è spesso usato come una profondità predefinita per i terremoti che si pensa siano superficiali, quando la profondità non può essere calcolata in modo soddisfacente dai dati”, quindi terremoti nell’intorno di 10km ed inferiori sono sicuramente da considerarsi superficiali
Per la accelerazione (all’epicentro) va rilevato quanto segue :
· È il dato più significativo, in quanto indica l’effetto di scuotimento percepito e soprattutto l’azione sulle case ed altre costruzioni edili (per inciso è soprattutto su questo dato che si basano i calcoli sismici per una struttura)
· È calcolato in % della accelerazione terrestre (come dire che 50% indica che un oggetto in quel momento è soggetto ad una accelerazione pari alla metà di quella di gravità [9,81m/sec2)
· Il dato di acelerazione è certo per il terremoto del 24/08/2016[7], mentre per gli altri è dedotto dalle mappedei rispettivi terremoti (di seguito riportate) in mancanza di dati numerici
· Nella valutazione complessiva nel territorio occorre anche tenere conto della andamento della accelerazione allontanandosi dall’area epicentrale
Va infine detto che per valutare gli effetti del terremoto andrebbe anche considerata la risposta sismica locale (microzonazione), che però non abbiamo disponibile
Macro valutazione sintetica e personale dello scrivente sui terremoti in questione
Dalla analisi dei dati di intensità e profondità emerge che:
· Con riferimento in particolare al sisma principale I terremoti sono tutti superficiali e circa della stessa intensità
· Le piccole differenze sulla magnitudo (rilevanti in realtà essendo scala logaritmica) appaiono però all’interno dell’incertezza della valutazione, visto le differenze riscontrate fra le due fonti
· Dall’analisi della accelerazione si deduce però che, per estensione territoriale (a parità di accelerazione) e picco massimo riscontrato all’epicentro, che il terremoto del 24/08/2016 appare decisamente essere come quello con i maggiori effetti negativi prevedibili sulle case e costruzioni in genere, avendo la maggiore accelerazione riscontrata all’epicentro e con una estensione territoriale a parità di accelerazione decisamente maggiore (da notare che i valori interpolati dalle mappe deglii altri due terremoti sono stimati per eccesso: se si fosse usato lo stesso parametro per il terremoto del 24/08/2016 avremmo dovuto ipotizzare una accelerazione di ben 50% di g) – seguono mappe.
[1] http://www.ingv.it/it/ sito ufficiale
[2] http://www.emsc-csem.org sito ufficiale
[3] Le informazioni riportate sono confrontabili con http://cnt.rm.ingv.it/help ftp://ftp.ingv.it/pub/alessandro.piscini/CorsoTurnisti2009/2-Magnitudo.ppt e http://www.ingv.it/ufficio-stampa/faq/terremoti/magnitudo-richter-ml-e-magnitudo-momento-mw-perche-possono-essere-differenti (fonte INGV), http://www.distar.unina.it/it/divulgazione/calcolo-della-magnitudo (università di Napoli Federico II), oppure in forma semplificata e senza alcuna responsabilità nelle pagine Wkipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Scala_di_magnitudo_del_momento_sismico , https://it.wikipedia.org/wiki/Momento_sismico
https://it.wikipedia.org/wiki/Scala_di_magnitudo_del_momento_sismico
[4] definizione esatta di epicentro ed ipocentro in http://cnt.rm.ingv.it/help
[7] Ripresi da https://ingvterremoti.wordpress.com/2016/09/09/terremoto-in-italia-centrale-analisi-dello-scuotimento-del-terreno/ - https://ingvterremoti.files.wordpress.com/2016/09/2016-09-04_analisi_dati_strong_motion.pdf