Ascoli - Non è mai semplice analizzare il post Micam. Per chi vive di calzature, che parte per Milano carico di speranza e torna con le sue valigie piene di campionari e di giudizi sul lavoro fatto, a parlare sono solo gli ordini.
Quello
che è certo è che la frase più ripetuta da ogni collega è stata
‘meglio delle aspettative’. Gli imprenditori del distretto
fermano – maceratese sono figure pragmatiche. Dopo il lunghissimo
periodo pandemico, non ancora superato ma almeno sotto controllo,
capire la reazione del mercato è complicato.
La tecnologia, come ha spiegato al meglio il rettore della Politecnica Gian Luca Gregori dal palco della Fashion Square di fronte al ministro Giorgetti e ai vertici dell’economia e politica delle Marche, probabilmente sarà il futuro. In particolare quella predittiva, che potrà aiutare le aziende, se ben indirizzata, a pianificare al meglio campagne e linee, riducendo così costi attualmente molto elevati.
La
realtà al momento però è ancora nelle mani e nelle menti dei
singoli imprenditori. Che sono bravi, spesso dimentichiamo di
ricordarlo. Poi arriva qualcuno da fuori e tutti se ne accorgono.
Penso a due buone notizie nel giro di pochi giorni.
La
prima è la scelta di Fendi, griffe del gruppo Lvmh, di investire nel
Fermano, ampliando un’azienda e programmando un piano di assunzioni
importante. Dialogheremo con il Ceo di Fendi, obiettivo potrebbe
anche essere quella di creare una filiera, di cui tanto parliamo,
facendo lavorare direttamente piccole realtà produttive, che hanno
già know how e strutture, sotto il suo brand.
La
seconda è l’ingresso di ENI, tramite la società Versalis, nel
100% del capitale di Finproject, l’azienda guidata dal nostro
associato Maurizio Vecchiola. Questo significa che le Marche, e il
nostro distretto, ora sono inserite nell’azienda di riferimento
nazionale nel mondo. Posti di lavoro garantiti e soprattutto
possibilità di ricerca e sviluppo senza pari, che porterà benefici
al sistema imprenditoriale, Finproject è uno dei massimi produttori
di suole ultraleggere mondiali, e un obiettivo di lavoro per giovani
che troppo spesso pensano di dover per forza arrivare a Milano per
sentirsi parte del mondo.
In
mezzo a tutto questo c’è stato il Micam. Tre giorni intensi, un
nuovo format che piace e che insieme ad Assocalzaturifici
miglioreremo. I buyer si sono mostrati interessati, hanno ordinato e
questo non era scontato. E parliamo di collezioni primavera-estate,
tradizionalmente meno impattanti sui fatturati rispetto a quelle che
presenteremo a febbraio.
‘Oltre le aspettative’ è la frase chiave. Se vogliamo affrontare al meglio l’oggi e il domani, dobbiamo anche smettere di fare paragoni impropri. Il 2021 è una specie di anno zero, perché il 2020 non è esistito. Quindi ogni segno più va letto per quello che è, ovvero qualcosa di positivo.
Le battaglie sul tavolo restano: su tutte quella del costo del lavoro. Il ministro Giorgetti ha aperto alla possibilità, dando anche attenzione politica alla questione della carenza infrastrutturale: dovremo ora essere bravi a parlare con una voce sola e forte per non far cadere le aperture nel vuoto.
Noi, Come Confindustria Ascoli e Fermo, ci saremo e lavoreremo per garantire supporti e strategie mirate perché non va mai dimenticato che la stragrande maggioranza delle imprese che espongono nelle fiere sono legate al sistema confindustriale.