Nel 2020 la creazione della Comunità della Cipolla Rossa Piatta di Pedaso che raccoglie i 5 produttori di questa eccellenza del territorio: Rasoterra, Maivo, Andrea Ferretti, Tre Regni e Nuove Radici. E' un presidio Slow Food.
“Pedasini
cipollari e pescatori”: così sono conosciuti gli abitanti della
cittadina di Pedaso in provincia di Fermo, sul litorale marchigiano
bagnato dal mare Adriatico.
L’origine del soprannome deriva
dalle principali attività e risorse del territorio, dove da un lato
abbiamo il mare Adriatico ricco di pesci e dall’altro la Valle
dell’Aso, un entroterra caratterizzato da terreni sabbiosi,
attraversati dal fiume omonimo, molto adatti alla coltivazione della
cipolla.
Nel 2020 la creazione della Comunità della Cipolla Rossa
Piatta di Pedaso che raccoglie i 5 produttori di questa eccellenza
del territorio: Rasoterra, Maivo, Andrea Ferretti, Tre Regni e Nuove
Radici.
Proprio
il terreno sabbioso scelto da questi produttori ad aver conferito la
caratteristica forma appiattita alla cipolla pedasina che, grazie
anche al clima mite delle coste adriatiche, con estati caldi ma
ventilate, trova qui le condizioni ideali per il suo sviluppo.
Quest'anno ritorna la collaborazione con la Pro Loco di Pedaso
che ha scelto di utilizzare per le sue ricette della sagra delle
cozze la cipolla pedasina, come raccontato dai vecchi marinai di
Pedaso che ricordano che la cipolla
di Pedaso
era proprio l'ingrediente segreto del guazzetto di cozze famoso in
tutta la regione. - commenta con il sorriso il fiduciario
Slow Food del Fermano Paolo Concetti coordinatore del progetto
>
Le testimonianze della presenza
sul territorio di grandi appezzamenti di terreno coltivati a cipolla,
risalgono agli inizi dell’800. La stazione ferroviaria di Pedaso
era un punto di snodo molto conosciuto per la commercializzazione di
questa varietà di cipolla rossa.
Proprio da quest'anno la
Cipolla Rossa Piatta di Pedaso è diventata Presidio Slow Food avendo
ricevuto una certificazione riconosciuta a livello internazionale.
Vi aspettiamo per le sere della Sagra delle Cozze di Pedaso dove sarà allestita una postazione di informazione e vendita del prodotto dalle ore 18.00 in poi. Il banchetto organizzato della comunità Slow Food della #cipollarossapiattapedaso in collaborazione con la condotta Slow Food del Fermano apre ufficialmente della 55esima Sagra delle Cozze il 12-13-14-15 agosto !!!
affermano con entusiasmo i giovani produttori < vi racconteremo una storia di questo territorio e se volete vi faremo assaggiare una bonta agricola che rappresenta una eccellenza>
La cipolla rossa piatta di Pedaso torna alle sue origini!!
Il
ciclo colturale di questa varietà è molto lungo: i produttori
impiegano due anni per arrivare al prodotto finale, in quanto partono
tassativamente dalla riproduzione della semente. Le cipolle “madri”
sono selezionate durante il periodo di raccolta (tra giugno e
settembre), sistemate in cassette di legno e riposte in un ambiente
possibilmente buio, in modo da permettere una corretta
germogliazione. Verso settembre/ottobre sono poste a dimora nel
terreno e si attende che i bulbi raggiungano un’altezza di circa un
metro e formino il fiocco o “bacioc” con tanti piccoli fiorellini
bianco-verdastri dentro ai quali si trovano semini che, a
luglio/agosto, giungono a maturazione. Si pongono 2/3 giorni su un
panno al sole, completando nei 20 giorni successivi l’essicazione
in luogo ombreggiato ed arieggiato. Per estrarre il seme, si
strofinano i fiocchi con le mani e si mettono in un recipiente pieno
d’acqua per verificarne la qualità: il seme “buono”, più
pesante, si posa sul fondo. Quanto ottenuto è ancora una volta messo
al sole ad asciugare per tre o quattro giorni.
La
semina avviene nei mesi di agosto/settembre, ma le piantine saranno
pronte per il trapianto solo a marzo/aprile. In fase di crescita la
pianta non necessita di grandi operazioni, se non l’irrigazione al
bisogno. La maturazione completa si ottiene quando il gambo inizia ad
essiccare e si piega su sé stesso, anche se è altamente consigliata
la pratica detta “smannatura” che consiste nel piegare il gambo
ancora verde per permettere alla pianta di sottrarre sostanze
nutritive alla foglia e concentrarle nel bulbo della cipolla. A
raccolta avvenuta, occorre lasciare il prodotto alcune ore in campo
ad asciugare, dopodiché il prodotto è riposto in un locale asciutto
e al riparo da fonti di calore.
Grazie
alla sua dolcezza e all’alta digeribilità, la cipolla rossa piatta
di Pedaso si adatta bene sia ad un consumo crudo, che cotto. Il
piatto della tradizione è sicuramente il guazzetto di cozze, dove a
far da base ai prodotti del mare sono le cipolle rosse piatte
finemente tritate e soffritte. Ottimi anche i sottoli, i sottoaceti,
le cipolle in agrodolce e in composta. Recente è la produzione di
cosmetici: l’estratto di cipolla ha infatti notevoli proprietà
antibatteriche, emollienti ed idratanti.
La
coltivazione di questa varietà è stata fiorente per tutta la prima
metà del ‘900, ma ha subito un arresto a causa della Seconda
guerra mondiale. Negli anni ’70 la semente sembrava completamente
persa, fino a quando non fu ritrovata presso Arturo Ferretti, un
agricoltore custode che ha mantenuto il seme con le sue qualità e
specificità. Grazie all’impegno dell’amministrazione locale, la
semente è stata consegnata all’ASSAM delle Marche che la
custodisce nella banca del seme di Monsampolo. Nell’ambito di
queste iniziative di conservazione è nato il Presidio Slow Food, con
il quale si vuole continuare a dare supporto ai produttori che
tutelano questa varietà locale. I membri del Presidio si sono
impegnati a rispettare un rigoroso disciplinare di produzione e a
salvaguardare interamente il delicato processo tradizionale di
riproduzione della semente, che prevede l’adozione di pratiche
colturale sostenibili, come rotazioni triennali, l’utilizzo
esclusivo della concimazione organica e il divieto di diserbo.