Verona - Si è aperta, a Verona, la 53^ edizione
di Vinitaly, il Salone internazionale dei vini e dei distillati, la
più grande manifestazione di settore al mondo. Ogni anno richiama
circa 150 mila visitatori professionali e oltre 4 mila espositori che
affollano i 100 mila metri quadri riservati ai padiglioni. Le Marche
partecipano con uno stand istituzionale di 2.500 mq che ospita 71
aziende, alle quali si aggiungono altre 69 presenti in maniera
autonoma.
L’enoteca allestita al suo interno (Terrazza
Marche) propone 255 etichette. A Verona la Regione festeggia il 50°
anniversario della Doc Bianchello del Metauro, con una serie di
iniziative subito avviate, tra assaggi (firmati dallo chef stellato
Errico Recanati del ristornate Andreina), degustazioni e incontri
tematici. La Doc è nata il 2 aprile di 50 anni fa, prima
denominazione di origine della provincia di Pesaro e Urbino, e la
quinta nelle Marche, dopo Rosso Conero, Rosso Piceno, Verdicchio dei
Castelli di Jesi e Verdicchio di Matelica. La produzione media è di
13 mila ettolitri all’anno, di cui 10 mila certificati,
corrispondenti a 1 milione e 200 bottiglie prodotte. Nomisma (società
di consulenza) ha presentato un’indagine sul mercato e sulla
promozione vitivinicola marchigiana.
La vicepresidente della
Regione, assessore all’Agricoltura, ha partecipato ai vari incontri
che si sono svolti nello stand regionale. Ha evidenziato come le
Marche confermino la propria connotazione economica di regione
vitivinicola, con un trend di crescita dell’export, tra il 2011 e
il 2018, del 23,9%. Secondo i dati Istat, le esportazioni sono
passate da un valore di 46 a 57 milioni di euro, con una variazione
del 9,5% - tra il 2018 sul 2017 - che triplica la media nazionale. Le
Marche del vino esprimono, oggi, un fatturato di quasi 150 milioni di
euro.
Contano oltre 14.200 aziende, con una superficie media
di 1,23 ettari e oltre 17 mila ettari complessivi di vigneto a
livello regionale, dei quali quasi la metà nelle province di Ascoli
Piceno e Fermo. La produzione 2018 ha registrato quasi 52 milioni di
bottiglie di etichette a denominazione d’origine. Le Marche ne
dispongono di 20: 5 Docg (controllate e garantite) e 15 Doc
(controllate), insieme a una Igt (indicazione geografica tipica).
Tutte evocano i territori di provenienza, puntando sui vitigni
autoctoni. Le Marche vantano il Verdicchio dei Castelli di Jesi (112
mila ettolitri, equivalenti a 15 milioni di bottiglie) tra le prime
20 Doc nazionali. I vini marchigiani continuano a segnalare
performance particolarmente positive in Usa, Canada, Cina, Giappone e
Russia. Nell’area Ue, il Nord Europa: Germania, Belgio, Olanda,
Svezia e Inghilterra. In quella extra Ue: Svizzera e Norvegia. Sono
in crescita nel Centro-Sud America e Asia Orientale.
L’evoluzione
del settore può contare sulle risorse europee e nazionali: quelle
del Programma di sviluppo rurale (Psr) hanno destinato alla
promozione nel mercato comunitario 6,7 milioni tra il 2016 e il 2019,
oltre ai fondi dedicati al miglioramento della competitività
aziendale e all’adesione ai regimi di qualità. Il Programma
nazionale di sostegno assegna, invece, mediamente, altri 7,4 milioni
per ammodernare il comparto.