Ascoli - Oggi, alla presentazione ufficiale del “Consorzio di tutela dell'oliva del Piceno Dop”, riconosciuto nei giorni scorsi dal Ministero dell'Agricoltura, c'è stata una dimenticanza: quella della menzione d'onore per i “caduti” sul campo nella lotta alla qualità e all'affermazione del brand oliva Dop del Piceno: parliamo del prof. Leonardo Seghetti.
Vittima sacrificale di certe lotte di territorio, Seghetti s'è dovuto sorbire anche un'indagine penale perché sarebbe stato Presidente di un Consorzio illegittimo (soltanto per alcuni vizi burocratici). Leonardo Seghetti è stato prosciolto da quell'accusa capziosa, stimolata da interessi più che chiari.
Oggi però Seghetti si è lavato la mente col sorriso dei suoi occhi chiari riempiti di gioia solo nel citare le parole di Cleopatra, regina d'Egitto, che viene citata da una scrittrice americana mentre per la prima volta degusta in un mercato le olive del Piceno e ne elogia la squisitezza. E forse nel bagno di cultura da Plinio a Marziale e a Trimalcione Seghetti continuerà con la sua sapienza scientifica a fare da substrato alla crescita dell'attuale Consorzio.
Ora, dopo l'atto dovuto, torniamo alle
possibilità che il presidente del Consorzio Primo Valenti ha
descritto per chi vorrà investire in una ricchezza che parla piceno
da oltre 2 mila anni. E dopo aver ringraziato colui che viene
considerato il padre della Dop per l'oliva del Piceno: Francesco
Lucidi, che insieme a Leonardo Seghetti si è adoperato a Bruxelles
per l'ottenimento di questo importante risultato, frutto di un lavoro
durato anni, Valenti ha detto che sarà compito del Consorzio
promuovere l'oliva del Piceno Dop a livello nazionale e
internazionale.
“Dobbiamo spiegare che l'oliva ripiena Dop
si può fare solo con la tenera ascolana e solo nel nostro
territorio: questa la missione principale del Consorzio – dice
Valenti - Purtroppo la maggior parte dell'oliva ripiena fritta non è
Dop. C'è quella industriale, poi quella delle paste all'uovo e dei
ristoranti: dobbiamo convincerli ad utilizzare l'oliva tenera
ascolana. Un ulteriore obiettivo è quello di fare la mappatura delle
piante di tenera esistenti e favorire il reimpianto di nuove,
rendendo la coltivazione remunerativa”.
In cinque minuti Ugo Marcelli, agronomo, componente del cda, e presidente di Cia Ascoli- Fermo, ha fatto un'analisi economica a dimostrazione della convenienza ad investire nella produzione di oliva tenera ascolana per gli agricoltori.
E ci sono poi le provvidenze dei Fondi
Europei, il Psr (Piano di sviluppo rurale) varato dalla Regione
Marche per la produzione agricola e per la promozione delle
tipicità.
“Oggi la Regione ha nel Consorzio un
interlocutore prioritario – dice la vice presidente della Regione
Anna Casini - che per altro può partecipare a molti bandi del Piano
di sviluppo rurale che prevede 160 milioni di euro per l'agricoltura
nelle zone del cratere del terremoto. Marcelli prima descriveva il
concetto di filiera e soprattutto di nuovo impianto. E il Consorzio è
importante perché può partecipare a bandi di promozione ed è
importante valorizzare non soltanto l'oliva ripiena perché è un
frutto e quindi anche l'olio monovarietale che da esso si produce che
oggi si può fregiare del marchio Igp. Altro fattore di rilievo è il
paesaggio perché con l'impianto e il recupero di uliveti è chiaro
che si cura del paesaggio che, è inutile dirlo, è antropico".
La Dop della tenera ascolana non riguarda solo Ascoli, ma
anche Fermo e Teramo. "Con questi territori dobbiamo sfruttare
la dop dell'oliva tenera ascolana anche per superare i disagi causati
dal terremoto" ha concluso la vice presidente del Consorzio
Isabella Mandozzi.
I rappresentanti della politica c'erano in folta schiera: per il Comune gli assessori Ferretti, Gibellieri e Lattanzi insieme al presidente del Consiglio comunale Marco Fioravanti e a fare le veci del sindaco Castelli l'assessore Gianni Silvestri che ha invocato l'unione in una squadra unica al di là dei colori a favore della promozione e valorizzazione del territorio. Discorso di fronte unito per il Piceno da parte dei deputati neo eletti Giorgia Latini (Lega) e Roberto Cataldi (M5S) e al senatore Giorgio Fede (M5S) (produttore in proprio di olio): tutti hanno dato la propria disponibilità alle necessità del Consorzio e del territorio.
Il Consorzio di Tutela è composto da: La Rinascita Srl Oleificio Silvestri Rosina, Cooperativa Case Rosse, Luca e Stefano Gregori dell’Olio Gregori, Bontà dei Colli, Migliori, Macelleria Clerici, il Boschetto, Laura Pisciella, Isolina Croci, Eccellenze Ascolane, La Bottega di Bruno, Luigi e Davide Tempera.