Oliva del Piceno Dop, alto esempio di dieta mediterranea tradizionale

Oliva del Piceno Dop, alto esempio di dieta mediterranea tradizionale

Consapevolezza di ciò che si mangia dagli incontri organizati da Slow Food Condotta del Piceno. Un esempio l'incontro con il prof Alberto Felici dell'Unicam

Ascoli - E' stato interessante ieri sera l'incontro organizzato da Slow Food Piceno all'interno di Ascoli Festiva con il prof. Alberto Felici dell'Università di Camerino.


E' stato utile capire come sia importante la qualità della carne dell'impasto che farcisce l'oliva ascolana del Piceno Dop.


“Un prodotto – ha detto Felici – che di fatto è un punto d'equilibrio biochimico tra presenza di colesterolo e antiossidanti. Due componenti chimici presenti nella stessa carne (quando è di qualità come quella prevista dal disciplinare Dop), antiossidanti come i polifenoli dell'oliva tenera ascolana, che danno quel senso di piccante in gola, e acido linoleico (acido grasso insaturo della serie omega 6): tutti componenti che diminuiscono l'assorbimento del colesterolo nel nostro organismo”.


In buona sostanza l'oliva ripiena Dop è una sintesi della arcinota “dieta mediterranea” divenuta patrimonio dell'Unesco per la sua salubrità.


Uno dei fattori determinanti per far dire dell'oliva ascolana del Piceno Dop che è un bel regalo nato dal connubio natura e buone pratiche dell'uomo (una volta tanto) è la filiera a chilometro zero. Pilastro fondamentale del disciplinare che “progetta” un prodotto buono, pulito e giusto (canone fondamentale di Slow Food) con carne da animali senza stress (bovini e suini).


E quanto sia fondamentale il disciplinare dell'oliva del Piceno Dop lo convalida un nuovo studio italiano condotto tra Università Campus Biomedico di Roma e Fondazione Città della Carità di Taranto e pubblicata sulla rivista Clinical Nutrition ESPEN.




Ricerca che rivela come la dieta mediterranea moderna abbia ricevuto molte 'contaminazioni' dalla dieta stile occidentale, si è arricchita di cibi zuccherati, cibi di origine animale, cibi industriali e zuccheri semplici.


Nell'arco di 70 anni gli autori dello studio hanno intervistato 52 donne ultraottantenni in buona salute, autonome e prive di declino cognitivo e 54 donne e uomini di 50-60 anni facendo loro compilare un diario alimentare e raccogliendo informazioni ulteriori intervistando solamente le anziane.


E' aumentato il consumo di proteine di origine animale, (49,6 grammi al giorno contro 28,3 della dieta tradizionale), grassi animali (37,8 grammi al giorno contro 20,1 grammi al giorno), grassi saturi (25,0 su 15,8 grammi al giorno) e colesterolo (305,0 milligrammi al giorno su 258,5).


Tornando alla tradizione, spiegano gli autori, imparando dalle vecchie generazioni si potrebbe beneficiare di cibi naturali di alta qualità con un elevato valore nutrizionale e a un costo minore.



Per chiudere è davvero consigliabile seguire questi appuntamenti culturali in seno ad Ascoliva Festival perché avendo maggiore consapevolezza di ciò che si mangia è la vera prevenzione in salute.