Monsampolo – Mentre si attende per il pomeriggio, in Casa del Gusto di Conad Adriatico, la scelta dei vincitori di ogni settore alimentare presente e del Best in Show, cioè il vincitore assoluto. La giuria è al lavoro.
E' composta dal prof. Daniele Tirelli dell’Università di Milano (di lui non basta lo spazio per descriverne le competenze) , dal dr. Gino Celletti, consulente alimentare di Expo 2015 e tra le massime autorità internazionali nel settore degli olii di oliva, da Maria Santarelli, degustatrice internazionale e tecnico del Ministero delle Politiche agricole, Franca Rosso, giornalista bolognese, e Giusy Barbato, esperta di digital marketing e food-blogger, non c’è di meglio che affidarsi all’esperienza di Giulio Baldassarri, responsabile dei “freschi” di Conad Adriatico per scoprire il mondo variegato dei prosciutti.
Così si comprende che dal mondo del San Daniele, passando per quello di Parma, di Carpegna, potete incontrare popoli con le loro eccellenze nel settore, dall’Ungheria alla Spagna, facendo sosta per una chicca: il prosciutto più alto d’Italia, in Val D’Aosta. Qui, per una produzione limitatissima (5 mila prosciutti), potete affinare il palato con il De Bosses Dop che ha una storia che si avvia nel 1937.
E se volete “latineggiare” sprofondando nei sapori in un prosciutto dell’età di 48 mesi (si, 4 anni) finite in Spagna a provare la delicata forza di un prodotto che nasce da un maiale allevato a ghiande, quasi allo stato brado. Ok, non è alla portata di tutti lo spagnolo che trovate a 100 euro al chilo, ma una tantum licet insanire.