Sabelli, stagione da record

Sabelli, stagione da record

Bene la mozzarella; volano le tradizioni gastronomiche, burrata e stracciatella.  Nei primi sei mesi del 2015, i numeri della storica azienda di Ascoli Piceno sono più che positivi: +2,7% a fatturato e + 8,7% a volumi. L'estero (+45%) e le nuove aree italiane, Sud e Isole, sono quelle di massima crescita.

Ascoli – Per rispondere a mercati sempre più esigenti, Sabelli Spa ha unito innovazione e qualità artigianale, ha potenziato le attività di marketing, proposto nuovi prodotti che si differenziano nel settore lattero-caseario globale, indirizzato lo stabilimento produttivo verso la sostenibilità ambientale. E ha vinto.

 

Complice probabilmente il gran caldo, l'estate 2015 è, per l'azienda ascolana, da ricordare.  Ma se il clima non è prevedibile, tutto il resto è stato pianificato attentamente. La strategia commerciale e la politica di marketing degli ultimi anni hanno portato l'azienda a  uniformare il packaging dei prodotti (evidenziando la denominazione di origine “Fior di Gran Sasso”), proporre referenze innovative negli ingredienti e nel formato, ristrutturare il sito web, pianificare la gestione dei Social Network, partecipare a fiere dell'agroalimentare per dialogare con la Gdo. Azioni queste che hanno permesso di consolidare il marchio.

 

Il fatturato della Sabelli Spa è passato dai 55 milioni di euro del 2010 (EBITDA pari a 2,049 ml euro, 3,7%) ai 67,600 milioni nel 2014. La curva positiva è stata confermata anche nei primi mesi del 2015, (giugno 2015 + 2,3%, EBITDA 3,6%) sia in Italia, sia all'estero, dove i numeri sono ancora più evidenti: mentre i mercati consolidati della Francia e dell'Inghilterra registrano rispettivamente un +15% e + 30%, quello emergente dell'Austria si eleva a + 300%

 

La modernizzazione degli impianti produttivi sposa la tradizione e la qualità del made in Italy si impone anche a tavola. Accanto alla mozzarella, che rimane il latticino più richiesto, prodotto e imitato, Sabelli vende, nel mercato nazionale ed estero, sempre più burrate. La burrata, formaggio fresco italiano, è unica per qualità e difficilmente imitabile, e, da quando, otto anni fa, nello stabilimento di Ascoli Piceno è stata creata una speciale ricetta e brevettata una macchina che favorisce la lavorazione semi-industriale, la sua produzione è cresciuta del 35% l'anno.

 

La ricetta vincente della Sabelli è quella di non esasperare l'industrializzazione. “Per fare prodotti di qualità non ci può essere un'eccessiva standardizzazione – spiega Angelo Davide Galeati, AD Sabelli Spa – tutti i prodotti caseari sono “vivi” e condizionati dalla capacità del casaro”. Ecco allora che l'azienda punta molto sui dipendenti (punte di 200 dipendenti nel periodo estivo con un minimo di 180 nel periodo invernale), creando un clima disteso in azienda ed erogando incentivi: buoni acquisto del valore di 4 euro al giorno, spendibili presso lo spaccio aziendale; 400 ore annuali di formazione gratuita; tre borse di studio per i figli dei dipendenti con i migliori voti all'esame di maturità che si iscrivono all'Università. Il premio “Pagella migliore” è stato sottoscritto nel Contratto di II°livello rinnovato a settembre 2015, che premia anche la produttività.

 

La solida tradizione familiare, che continua ininterrotta dal 1921 e ha attraversato quattro generazioni, ha permesso di sviluppare un'attenta sensibilità nei confronti dei collaboratori, dei fornitori e delle comunità locali. Nonostante la visione allargata verso l'estero, le radici dell'azienda sono nel territorio da cui parte. Delle 200 fattorie dalle quali Sabelli Spa acquista la materia prima - 70 delle quali in parchi naturali (aree del Gran Sasso e dei Sibillini)-  il 90% sono “storiche”, hanno resistito a favore di  approviggionamenti più comodi ma di qualità inferiore. L'80% del latte utilizzato è locale.

L'ottimo latte e la cura artigianale, valorizzata da elevati standard industriali e da un business sostenibile, mantengono competitive le specialità lattiero-casearie Sabelli. Oltre la “denominazione di origine” della qualità “Gran Sasso”, a garanzia del consumatore ci sono anche le certificazioni di qualità ISO 9001 e ambiente ISO 14001, che permettono di ricostruire ogni fase della lavorazione con un processo controllato lungo la filiera produttiva.

 

“Essere innovativi nella tradizione è una delle nostre forze” - dice ancora Galeati. “In Italia e all'estero lo apprezzano. I nostri prodotti sono fatti con cura e hanno una connotazione geografica precisa, portano all'esterno i valori, le tradizioni gastronomiche e il gusto di questo territorio. Una curiosità? Un tempo mio nonno l'avrebbero fermato per strada, ora sono i nostri fan di Facebook che ci scrivono da tutta Italia per farci i complimenti o per chiedere informazioni su dove acquistare un nostro prodotto.” Anche questo è essere attrezzati verso un mercato sempre più esigente.