Biodivino 2012, medaglia d'oro all'azienda Fiorano

Biodivino 2012, medaglia d'oro all'azienda Fiorano

Premiato il Pecorino DOCG “Donna Orgilla” 2011

Le medaglie d’oro  assegnate sono state 7, quelle d’argento 51 e 48 le menzioni speciali. Tra le medaglie d’oro, spicca, unica azienda delle Marche, l'azienda biologica Fiorano di Cossignano (AP) che ha visto premiato il proprio Pecorino DOCG “Donna Orgilla” 2011. La premiazione è avvenuta a Roma in Campidoglio, alla presenza del presidente di Città del Bio Claudio Serafini, del direttore Ignazio Garau e di rappresentanti delle istituzioni locali e nazionali. Da segnalare che i vini premiati con la medaglia d’oro hanno visto anche un altro importante riconoscimento, ricevendo  infatti anche il premio “Selezione del Sindaco”,  ad indicare lo stretto rapporto della qualità agroalimentare con il territorio. A riceverlo il sindaco di Cossignano Roberto De Angelis che ha presenziato insieme ai proprietari di Fiorano alla premiazione.  L’azienda Fiorano è una giovane realtà  del piceno che già da tempo si è imposta all’attenzione del pubblico e degli addetti ai lavori per la qualità della sua produzione vinicola  completamente biologica e in particolar modo per la sua fresca e netta interpretazione del vitigno autoctono  Pecorino, molto apprezzato in Italia e  all’estero. Già negli anni passati l’azienda ha visto riconosciuti i propri sforzi produttivi attraverso numerose segnalazioni, non ultime quelle di Slow Wine che ha premiato il Pecorino come “Vino  Slow “, unitamente ad altri premi   nazionali ed internazionali, sia in ambito biologico che  convenzionale.
Il premio “BiodiVino 2012” a Fiorano assume particolare importanza proprio nell'anno in cui nasce ufficialmente il vino biologico a livello europeo con l’entrata in vigore del regolamento di esecuzione n. 203/12 della Commissione europea, che chiarisce quale caratteristiche debba avere il vino per fregiarsi del logo comunitario. Dopo anni di confronti non esisterà più la contraddizione della dicitura “vino da uve biologiche” che poneva l'accento tra materia prima ricavata con coltivazioni esenti da fitofarmaci di sintesi (uve biologiche) e prodotto ottenuto con tecniche convenzionali (vino). La nuova legge  premierà solo le aziende che hanno  nel tempo seguito disciplinari rigidi di trasformazione delle uve e di vinificazione rispettosa dell’ambiente e della salute dell’uomo e solo queste potranno fregiarsi del logo biologico europeo.