Parteciperanno le scuole elementari coinvolte in un percorso di archeologia sperimentale
In uno dei territori più marcatamente caratterizzati dalla presenza dei Piceni si darà vita ad un evento unico che coniuga insieme archeologia, teatro, musica ed enogastronomia. Si comincerà, alle 17.30, presso il Palazzo comunale, con l’intervento della prof.ssa Luisa Franchi dell’Orto, brillante studiosa e curatrice della Mostra “Piceni Popolo d’Europa”, tra le esposizioni più viste di tutti i tempi nella Regione Marche. La relazione getterà nuova luce sul mondo delle divinità picene, in considerazione dei nuovi studi e di inedite acquisizioni. Alle 20.30, nella Pinetina comunale, si proseguirà con “Banchetto piceno”, occasione davvero da non perdere per assaporare le ricette ispirate ad arcaici sapori silvestri, recuperate dall’accurato lavoro di ricerca storica della prof.ssa Edelweiss Totò. Il clima di suggestione sarà alimentato da un’inedita ed appassionante performance musicale, teatrale e visiva, ispirata al tema dei Piceni e curata da Maurizio Boldrini e Claudio Vitali. Vi sarà spazio anche per la moda. La cura verso le forme dell’abbigliamento e dell’ornamento da parte di questo antico popolo ha infatti ispirato i docenti e gli allievi dell’Istituto d’Arte di Fermo e dell’IPSIA “Sacconi” di Ascoli Piceno nell’ideazione della sfilata “Moda e gioielli ispirati alla civiltà picena”: momento che dimostrerà come il mondo della ricerca storica possa felicemente sposarsi con quello della creazione artistica e delle attività produttive. Parteciperanno anche le scuole elementari che da tempo sono state coinvolte in un percorso di archeologia sperimentale con la realizzazione di laboratori di terracotta, metalli e vetro. Un percorso importante sia sul piano dello sviluppo della manualità dei ragazzi sia sotto il profilo della ricostruzione delle modalità produttive antiche. «L’evento previsto a Monte Giberto- ha sottolineato l’assessore provinciale alla cultura Olimpia Gobbi - consentirà di esplorare una delle culture più importanti dell’Italia protostorica, attraverso molteplici punti di vista. Si tratta infatti di un itinerario suggestivo – ha proseguito l’assessore - in grado di accompagnare il visitatore nella conoscenza di un popolo che, dopo tremila anni, ha ancora qualcosa da dire».