Torna "Cortoperscelta"

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Nel programma anche gli esordi di Olmi e la videoarte di Meneghetti

Dal 18 al 28 agosto nei centri di Cupra Marittima, Ripatransone, Massignano e Montefiore dell’Aso , in scena il festival di cortometraggi organizzato dall’Associazione “Arancia Meccanica” di Massignano e dal critico cinematografico Dante Albanesi. Tre le sezioni competitive: CortoItalia. Aperta a tutti gli autori di cittadinanza italiana. CortoScuola. Aperta ai corti realizzati da tutte le Scuole italiane di ogni ordine e grado. CortoMarche. Per i corti girati nella regione Marche e/o realizzati da autori marchigiani. La Giuria assegnerà Primo e Secondo Premio per CortoItalia e CortoMarche, e un Premio Premio per CortoScuola. Previsto anche il Premio del Pubblico (aperto a tutte le sezioni) e il Premio “Lineadellocchio” (offerto dall’omonima rivista cinematografica toscana), che sarà assegnato al talento visivo più innovativo. Per quanto riguarda le sezioni collaterali, ecco alcuni anticipazioni: Gli esordi di ERMANNO OLMI. Dopo Blasetti, Fellini, Piavoli, De Seta, prosegue l’attenzione di CortoperScelta per i grandi maestri del cinema italiano. Grazie all’Archivio Nazionale Cinema d’Impresa di Torino, uno sguardo a due dei primi cortometraggi di Olmi, Un metro lungo cinque (1961) e Tre fili fino a Milano (1958), girati su commissione della Edisonvolta. Splendidi esempi di come un genere spesso considerato minore, il documentario industriale, possa rivelare squarci di inaspettata poesia, riflessione sul linguaggio del cinema, delicata empatia per la condizione umana. Molte dei personaggi e delle immagini a venire erano già nascoste in questi lavori giovanili. Omaggio a MOMIR MATOVIC. Poco conosciuto in Italia, Matovic è uno dei più importanti autori della giovane nazione del Montenegro. I suoi cortometraggi sembrano scaturire dalla “terra”, dalla gente più umile (e in questo vi sono molte affinità con Olmi), dalla dura fatica quotidiana di un paesaggio fatto di pietre e burroni, ponti pericolanti e baracche. Cinque splendidi ritratti: Il margine della vita, I metri della vita, E come domani, La notte lunga 68 anni, Il filo della vita. Gli antieroi di Matovic camminano molto, lavorano molto, parlano pochissimo, mentre la cinepresa li pedina con discrezione, sospesa in un clima che parte dal documentario ma che a tratti sfocia nel surreale. Eventi che si consumano in un universo parallelo a noi quasi incomprensibile. La videoarte di CÈSAR MENEGHETTI ed ELISABETTA PANDIMIGLIO. Da due degli autori “prediletti” di CortoperScelta (sempre presenti in 4 edizioni), una retrospettiva che a suo modo è anche un “riassunto” del nostro primo quinquennio. Montaggi fulminei, sguardo documentario intriso di una forte sperimentazione visiva, l’ossessione del Viaggio, di un eterno movimento da un angolo all’altro del pianeta, la commistione delle lingue, dei formati dell’immagine, dei generi del cinema. Tutto questo in sei video: Sem Terra, Cane rabbioso, Contromano, Videocabina, Romevideo, Nonostante la pioggia. Per un ritratto del caos, a volte splendidamente vivace, spesso tragicamente convulso, del mondo contemporaneo. FLUID VIDEO CREW, produzioni audiovisive indipendenti. Un incontro con il collettivo di cineasti pugliesi che da anni abbina la ricerca stilistica ad una robusta analisi politico-sociale. Sei video che pongono una commossa attenzione ai luoghi e alle storie che le attraversano. Temi urgenti come la discriminazione dei popoli di tutti i sud e i nord del mondo (Gli ultracorpi della porta accanto, Alaska: Caribù don’t drink oil), la rabbiosa vitalità della cultura metropolitana (Spakka ‘na cifra), le quotidiane tragedie in cui incorre l’immigrazione clandestina (Linea d’ombra), il lavoro come pratica di sfruttamento (Storia di un paese normale) e come ritualità orgogliosamente antimoderna (La barca dei santi sui pescatori di Gallipoli). I corti del MEDITERRANEO FILM FESTIVAL. Un piccolo assaggio del bel festival organizzato dalla Cineteca Sarda e dal regista Antonello Carboni, svoltosi dal 26 ottobre al 4 novembre 2006 a Cagliari, Iglesias e Carloforte (uno dei luoghi più belli del mondo). Due corti soltanto, delicati ritratti di due personaggi fuori dall’ordinario, entrambi in qualche modo legati all’architettura. In Under The Roller Coaster di Lila Place, un’anziana donna racconta il suo lavoro di una vita tra le montagne russe di Coney Island. In Giovanni e il mito impossibile delle arti visive di Ruggero di Maggio e Gabriele Gismondi, un vecchio pensionato si smarrisce in quell’irripetibile laboratorio di avanguardia urbana che è Gibellina nuova.
CORTI A CALCI. Il cinema nel pallone. Non certo una celebrazione dell’Italia Campione del Mondo… ma forse è un po’ anche quello. Cinema e Calcio: due mondi che raramente si sono uniti, e in quei rari casi hanno prodotto risultati non proprio all’altezza delle aspettative. Fanno lodevole eccezione questi quattro corti: Bobbolone di Daniele Cascella, Come a Cassano di Pippo Mezzapesa, Dialogo tra un allenatore e il suo secondo di Giorgio Carella, Tempi supplementari di Meneghetti-Pandimiglio. Il calcio dipinto come passione di una vita, gioco profondo, chiave segreta per comprendere quell’immenso campo di sfida che è il mondo.