Larena San Filippo si trasformerà per l'occasione in un teatro a cielo aperto
Trascorrere una serata senza andare troppo lontano e divertirsi lo stesso senza troppe pretese. Magari portando con noi i nostri genitori, i nonni, i figli o i nipoti per passare una sera in allegria e allo stesso tempo all’insegna della cultura visto che il dialetto è un pezzo di storia che ci portiamo dietro e che sarebbe stupido dimenticare. Questo lo scopo della “XI Rassegna di Teatro Dialettale”, organizzata dall’Associazione di Quartiere San Filippo con il patrocinio del Comune di Porto Sant’Elpidio – Assessorato alla Cultura e la collaborazione delle Compagnie di Teatro Amatoriale locali, che si svolgerà dal 7 al 13 agosto. Tre serate scoppiettanti all’insegna della spensieratezza e del divertimento grazie agli esilaranti sketch comici che solo le commedie dialettali ci possono regalare. L’Arena San Filippo si trasformerà per l’occasione in un teatro a cielo aperto e ospiterà alcune delle compagnie teatrali locali che porteranno in scena entusiasmanti rappresentazioni in dialetto marchigiano. Si comincerà il 7 agosto, alle ore 21,30, con il Gruppo Teatrale “Sipario Aperto” che sarà protagonista della commedia “Malidittu 23” di Federica Patrignani; il 10 agosto sarà la volta del Gruppo Teatrale “Cretarola” che presenterà “Niente Suocere tra i piedi” di Salvatore Sottile e il 13 agosto si chiuderà la rassegna con lo spettacolo “Cose dell’altru munnu” di Aldo Pisanu e messo a punto dal Gruppo Teatrale “Do-Po” di Monsapietro Morico.
“Sarà un’occasione – spiega il Sindaco Mario Andrenacci per rinsaldare il legame storico con le nostre radici, rivivendo scene di vita quotidiana di altri tempi, riproposte nel nostro dialetto marchigiano che rappresenta un vero e proprio patrimonio culturale. Dopo esserci preoccupati di riconoscere il valore dei beni monumentali e ambientali lo stesso è stato fatto con la nostra parlata che rappresenta un prezioso bene culturale da tramandare. Il teatro dialettale rappresenta, in questo senso, uno strumento alternativo di conoscenza del nostro passato attraverso l’arma del sorriso e dell’ironia”. “La storia è il vissuto di un popolo – conclude l’Assessore alla Cultura Renzo Franchellucci - e fanno parte di esso i costumi, le abitudini, le tradizioni e sopratutto il linguaggio che in una piccola comunità si identifica con l'uso del dialetto. Spegnere per un giorno la televisione ed assistere ad una commedia dialettale, potrebbe essere un’occasione per trascorrere una piacevole e divertente serata con i propri cari riscoprendo o magari scoprendo per la prima volta il fascino senza tempo del nostro dialetto ed apprezzare lo splendido scenario del Parco della Resistenza”.