Cinema, film prodotto da provincia e Irre

Cinema, film prodotto da provincia e Irre

Protagonisti delle varie fasi delle ricerca sono stati 16 studenti delle Scuole Superiori

Il film-documento è stato realizzato dalla Provincia di Macerata (Assessorato Formazione e Lavoro) e dall’Istituto Regionale di Ricerca Educativa delle Marche, con la direzione artistica di Daniele Segre. “Non poteva avere una platea migliore questo lavoro, frutto di un progetto di formazione professionale innovativo che abbiamo approvato e finanziato nel corso dell’anno 2006/2007”, ha detto l’assessore provinciale Carla Monachesi presente al teatro Sperimentale di Pesaro insieme al regista Segre, alla direttrice dell’Irre-Marche, Angela Gregorini e ad altri collaboratori.
Quello che è stato realizzato, sotto il titolo “L’Amorosa visione – Percorsi giovani di incontro e di abbandono” è un documento di sociologia e antropologia visuale sulla realtà di giovani tra i 18 e i 30 anni che si confrontano e riflettono su utopia, cambiamento, disagio, paura, necessità del ritorno alla pienezza della parola, lavoro, immigrazione, diversità, consapevolezza e responsabilità di sé, famiglia, sogni, cultura, sacrificio, sicurezza, salute, tempo che non lascia scampo, indifferenza, precarietà esistenziale ed economica, felicità.
Protagonisti delle varie fasi delle ricerca, della ripresa audiovideo, delle interviste, del montaggio sono stati 16 studenti delle Scuole Superiori, dell’Università e dell’Accademia di Belle Arti di Macerata, selezionati e coinvolti nel progetto di formazione, i quali sono stati organizzati in 4 troupe, coordinati da 7 tutor didattici.
“Il corso che abbiamo organizzato – ricorda l’assessore Monachesi – ha voluto in primo luogo offrire ai giovani una opportunità di professionalizzazione facendo crescere le capacità critiche ed autocritiche di ognuno e dare ai partecipanti la possibilità di utilizzare modalità di comunicazione nuove per il ruolo che essi avranno nella società e nel mondo del lavoro, qualunque sia il settore. Il positivo riscontro dato dal Festival di Pesaro a questo lavoro è un riconoscimento che ci spinge a progettare iniziative di formazioni nuove e diverse dagli schemi tradizionali”.