Bioenergy, presentato il progetto

Bioenergy, presentato il progetto

L’assessore Petrini ricorda il contributo in fase di gestione dalla Svim

E’ questo l’obiettivo di Bioforenergy, il progetto europeo, promosso dalla Regione Marche, in collaborazione con Svim – Società Sviluppo Marche spa, e presentato oggi al Teatro delle Muse di Ancona.
Ad introdurre i lavori, l’assessore regionale all’Agricoltura, Paolo Petrini, il presidente del Consiglio regionale, Raffaele Bucciarelli, e il direttore generale di Svim, Francesco Marchesi.
“Abbiamo cominciato – ha detto Petrini – questo percorso sulle agroenergie sia sotto l’impulso dato dai problemi legati alla produzione dello zucchero, sia in relazione al contesto in cui vive l’agricoltura italiana ed europea: un’attività sempre meno remunerativa. Abbiamo cercato di inserire nel nuovo PSR, che presenteremo mercoledì prossimo in Consiglio, strategie e misure che offrano nuove opportunità alle aziende agricole, mettendo loro a disposizione servizi specifici, perché è il momento che anche l’imprenditore agricolo si doti di supporti analitici e gestionali per massimizzare il profitto”. “Anche il nostro Pear – ha continuato Petrini – guarda alla microgenerazione diffusa per un impatto più leggero sul territorio. E’ questa una strada ricca di opportunità ma in questo percorso dobbiamo sostenere i nostri imprenditori”.
L’assessore Petrini ha inoltre ricordato il contributo dato dalla Svim nella gestione di questo progetto e di altri che si collocano sulla stessa linea, quali ad esempio il progetto Radar, recentemente approvato, che si pone l’obiettivo di sviluppare agroenergie in maniera sostenibile in diverse aree europee.
Anche Bioforenergy si sviluppa in partenariato con la Regione Abruzzo e con i Paesi di Bosnia Erzegovina, Croazia e Serbia Montenegro. Il progetto vuole infatti potenziare lo sviluppo economico e sociale delle regioni adriatiche e contribuire all’integrazione europea dei Balcani attraverso lo sviluppo delle energie rinnovabili.
“Questo progetto – ha dichiarato Bucciarelli – consolida il fatto che le Marche si propongono come una regione che coopera con Stati con cui storicamente ha sempre avuto rapporti. Oggi parliamo del nuovo ruolo dell’agricoltura nello sviluppo di un Paese. Non esiste nessuna attività che accomuna tutti i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo quanto l’agricoltura. Il settore agricolo inteso anche come strumento di coesione sociale per molti immigrati provenienti dal Maghreb o dall’Africa subsahariana”.
“Il problema dell’energia – ha spiegato Francesco Marchesi, illustrando Bioforenergy – è molto delicato; affrontarlo dal punto di vista della riconversione agricola è molto innovativo. Abbiamo necessità di riconvertire gli impianti industriali, limitando allo stesso tempo l’impiego delle risorse energetiche fossili”.
Il progetto prevede anche l’individuazione di aree pilota: due nel caso delle Marche. La prima riguarda l’area di Fermo, legata alla riconversione della Sadam; la seconda è ancora in fase di valutazione.
“Cercheremo di organizzarci – ha poi concluso l’assessore Petrini – per far sì che questa diventi una nuova opportunità di sviluppo per le Marche. Dobbiamo impegnarci cercando, ad esempio, di fare in modo che i certificati verdi agricoli abbiamo un valore maggiore rispetto a quello attuale, oppure pensando a forme di incentivazione per la produzione di biocarburante. Inoltre, attraverso gli strumenti del POR e del FESR, puntiamo ai piccoli impianti per costruire filiere locali, ma anche, qualora esistano le condizioni favorevoli, ai medi impianti, come nel caso della riconversione della Sadam, e a altri impianti, per la produzione di etanolo per autotrazione”.