Tredici brani eseguiti dal Coro del Teatro della Fortuna
Fano – Le celebrazioni pasquali si aprono sabato 31 marzo (inizio ore 21.00), con un Concerto per la Settimana Santa alla Basilica di San Paterniano (ingresso gratuito). Tredici brani eseguiti dal Coro del Teatro della Fortuna e dai solisti Lykke Anholm e Anna Zanotti, soprani, Brunella Paolini, mezzosoprano, Massimo Salucci, tenore e Giulio Garavaglia, baritono, diretti da Simone Baiocchi.
I riti liturgici della Settimana Santa sono stati accompagnati nei secoli da importanti apparati musicali in cui il canto ha sempre avuto la funzione di predicare i sacri testi allo scopo di stimolare un’attiva partecipazione allo svolgimento di essi. In questo concerto a partire dalla Domenica delle Palme in cui si fa memoria dell’ingresso di Cristo a Gerusalemme prima della passione, morte e resurrezione, sarà svolto un percorso musicale che passa per il giovedì e venerdì santo sino a giungere alla veglia pasquale.
Apre l’antifona gregoriana Hosanna Filio David cui segue Pueri hebraeorum di Giovanni Pierluigi da Palestrina (1525?-1594), una melodia di sapore popolaresco che descrive le folle festanti che alle porte di Gerusalemme cantavano “osanna” a colui che giungeva nel nome del Signore. Di Cristobal de Morales (1500?–1553), spagnolo formatosi ed operante musicalmente in ambito romano, precursore di Palestrina, il mottetto in due parti Per tuam crucem e Miserere nostri, inno alla croce di Cristo quale strumento di salvezza ed Hoc est praeceptum meum, uno struggente commiato di Cristo agli apostoli prima dei dolorosi eventi del venerdì santo. Claudio Casciolini (1697-1760) è il più moderno tra gli autori presentati in questo concerto di cui si ascolterà Panis angelicus a 3 voci. Un unicum in fatto musicale è costituito dal celebre e leggendario Miserere a 9 voci in 2 cori di Gregorio Allegri (1582–1652), musicista e sacerdote. Il miserere, come tutta la musica scritta per la Cappella Sistina, non poteva essere divulgata, pena la scomunica, veto infranto per la prima volta da Mozart che lo trascrisse a memoria. Gli Improperia di Giovanni Pierluigi da Palestrina è il brano che si esegue, da quando è stato composto, ogni anno nella Cappella Sistina il venerdì santo durante l’ostensione. Il responsorio Tenebrae factae sunt di Tommaso Ludovico da Victoria (1548–1611) è tratto dall’Officium Hebdomadae Sanctae che comprende le musiche da cantarsi per l’officiatura del “mattutino delle tenebre”. Il mottetto in due parti Sicut cervus e Sitivit anima mea di Palestrina è il brano che si cantava anticamente durante la veglia pasquale dopo il rinnovamento dell’acqua lustrale al fonte battesimale. La sequenza Victimae paschali laudes costituisce con i suoi dialoghi uno dei primi tentativi di drammatizzazione degli eventi della passione, morte e risurrezione di Cristo: da questo intento drammaturgico prenderanno vita dopo alcuni secoli il melodramma e l’oratorio. In questo concerto la sequenza prelude all’esplosione finale della gioia per la resurrezione, ben descritta dal mottetto palestriniano Alleluia, Tulerunt Dominum meum.