La sua ultima fatica letteraria si intitola “Le Ribelli – Storie di donne che hanno sfidato la mafia per amore”.
Dopo il II Convegno Nazionale “L’eredità di Falcone e Borsellino – Parole, pensieri, idee e testimonianze per la cultura della legalità e per lottare contro la mafia”… l’impegno continua.
Il libro racconta sei figure e il loro tempo. Francesca Serio, la madre del sindacalista contadino Salvatore Carnevale. Felicia Impastato madre di Peppino, il protagonista de I cento passi . Saveria Antiochia, la madre del poliziotto Roberto, ucciso con il “suo” commissario Ninni Cassarà. Michela Buscemi, due fratelli vittime di Cosa Nostra, uno contiguo agli ambienti del clan, eppure coraggiosa parte civile al maxiprocesso di Palermo. Rita Atria, sorella di Nicola, giovane boss dello spaccio, diciassettenne collaboratrice di Borsellino e disperatamente suicida dopo la strage di via D’Amelio. Rita Borsellino, sorella dello stesso giudice, nei fatti simbolo più alto di questa ribellione, fino a venire candidata al governo della Sicilia, teatro della tragedia infinita. Da queste storie, nella loro successione, si profila il senso di un autentico, grandioso e faticoso progresso civile .
L’Assessore alla Cultura Renzo Franchellucci a cui in molti riconoscono il merito di aver sapientemente condotto la regia organizzativa che ha portato agli straordinari risultati di partecipazione, ha dichiarato : “Sono i fatti a parlare. Oltre tremila persone, e tra questi tantissimi giovani, hanno avuto la fortuna di partecipare ad un evento emozionante, di altissimo contenuto e profilo etico. Una vera e propria iniezione di speranza e di fiducia. La città di P.S.Elpidio si candida, legittimamente, per le iniziative che promuove, ad essere la bandiera della cultura della legalità. Come ci ricordava Gian Carlo Caselli la legalità è anche un vantaggio. Più legalità vuol dire meno corruzione e meno corruzione più soldi da spendere, per esempio per un centro di accoglienza, un campo sportivo ecc..insomma per una migliore qualità della vita. Il Censis calcola in 180 mila i posti di lavoro che vengono a mancare ogni anno nel Sud a causa della presenza mafiosa, con una perdita di ricchezza pari 7,5 miliardi di euro. Le mafie, quindi, non sono solo violenza e morte, prepotenza e sfruttamento, ma anche impoverimento e rapina del futuro dei giovani. Il nostro impegno sui temi della legalità non si esaurisce certo con il Convegno e l’incontro con Nando Dalla Chiesa lo dimostra. A ciò va aggiunto il progetto su cui stiamo lavorando relativo i “Viaggi per la legalità”, insieme con le scuole superiori, per conoscere e sostenere le cooperative di giovani che in Sicilia coltivano i terreni confiscati alla mafia”.