Oltre tremila persone ad ascoltare Gian Carlo Caselli, don Ciotti e don Merola
Non capita certo spesso che, nell’arco di una intera giornata, un convegno promosso da un’amministrazione comunale faccia registrare la presenza di oltre 3.000 persone. E’ successo sabato 24 febbraio in occasione del II Convegno nazionale “L’eredità di Falcone e Borsellino”. Al mattino, infatti, in un palazzetto dello sport stracolmo, erano presenti 1.500 studenti provenienti dalle scuole superiori del fermano e di Civitanova Marche (c’erano anche alcune classi delle medie di San Benedetto del Tronto, Pedaso, di Porto d’Ascoli e Sant’Elpidio a Mare), mentre nel pomeriggio le presenze riscontrate sono state ancora superiori alle 1.500 unità. Il sindaco di P.S.Elpidio Mario Andrenacci ha dichiarato a riguardo : “Ho ricevuto tantissimi sms e telefonate di sincero e spesso anche commosso ringraziamento, il giorno dopo il convegno, a testimonianza del clima bellissimo che, grazie a relatori dello spessore e del coraggio di don Luigi Ciotti, don Luigi Merola e Gian Carlo Caselli, siamo riusciti a costruire. Credo che le tantissime presenze esprimano il bisogno diffuso di ascoltare parole di verità, di legalità e di coraggio. Di ascoltarle da persone che rischiano in proprio e che hanno fatto della lotta alle mafie e del contrasto all’intreccio infernale mafia e politica una ragione di vita. Le partecipazione massiccia di cittadini provenienti da tutta la regione per confrontarsi sui temi della legalità costituisce, a mio avviso, anche un messaggio, un segnale preciso che la politica e le istituzioni, troppo spesso trincerate nel compromesso e nell’ipocrisia, dovrebbero fare proprio con più determinazione. A quanti, prima del convegno, mi chiedevano il perché di un ‘iniziativa contro le mafie nella nostra regione e nella nostra città, credo di poter rispondere, con il conforto del parere di Caselli, Ciotti e Merola, che nessuna realtà possa ritenersi oggi immune ed esente dal pericolo delle infiltrazioni criminali. Non esistono più “oasi di legalità”, proprio per le caratteristiche globali e, direi, moderniste, assunte dalle mafie. A maggior ragione, quindi, dobbiamo parlare e discutere di mafie proprio per sottrarre terreno ad ogni tentativo di penetrazione e di infiltrazione. Andremo avanti su questa strada perché ci rendiamo conto che dobbiamo dare risposte concrete al bisogno di giustizia dei cittadini ed anche per raccogliere quello che ritengo il passaggio più importante dell’ intervento di don Ciotti: “ Contro le ingiustizie non è più sufficiente l’impegno straordinario di pochi, è necessario l’impegno ordinario di molti.”
L’assessore alla cultura Renzo Franchellucci a cui in molti riconoscono il merito di aver sapientemente condotto la regia organizzativa che ha portato agli straordinari risultati di partecipazione, ha dichiarato : “Sono i fatti a parlare. Oltre tremila persone, e tra questi tantissimi giovani, hanno avuto la fortuna di partecipare ad un evento emozionante, di altissimo contenuto e profilo etico. Una vera e propria iniezione di speranza e di fiducia. La città di P.S.Elpidio si candida, legittimamente, per le iniziative che promuove, ad essere la bandiera della cultura della legalità. Come ci ricordava Gian Carlo Caselli la legalità è anche un vantaggio. Più legalità vuol dire meno corruzione e meno corruzione più soldi da spendere, per esempio per un centro di accoglienza, un campo sportivo ecc..insomma per una migliore qualità della vita. Il Censis calcola in 180 mila i posti di lavoro che vengono a mancare ogni anno nel Sud a causa della presenza mafiosa, con una perdita di ricchezza pari 7,5 miliardi di euro. Le mafie, quindi, non sono solo violenza e morte, prepotenza e sfruttamento, ma anche impoverimento e rapina del futuro dei giovani. Il nostro impegno sui temi della legalità non si esaurisce certo con il Convegno. Stiamo già concretamente lavorando ad un progetto di “Viaggi per la legalità”, insieme con le scuole superiori, per conoscere e sostenere le cooperative di giovani che in Sicilia coltivano i terreni confiscati alla mafia. Ritengo doveroso, infine, esprimere un ringraziamento a tutto il personale comunale che ha operato per la riuscita del convegno ed all’avvocato Fabio Regolo, il nostro giovane concittadino che coltiva un sogno nel cassetto: quello di diventare magistrato e di poter offrire il proprio contributo nella lotta alle mafie”.