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Un master per gestire le emergenze dello Sri Lanka
Parteciperanno trenta funzionari e trenta studenti cingalesi
Sarà inaugurato l’8 febbraio alle 14,30 nella Sala del Rettorato dell’Università Politecnica delle Marche, il Master che è parte del Programma di Cooperazione Universitaria fra Italia e Sri Lanka per l’Alta Formazione sulla Mitigazione delle Grandi Catastrofi, fra i pochi progetti promessi e realmente realizzati nel quadro della ricostruzione successiva allo tsunami del 26 dicembre 2004. Finanziato dal Ministero degli Affari Esteri Italiano, il programma è stato sviluppato in collaborazione fra la University of Peradeniya dello Sri Lanka, il Network delle Università Italiane coordinate dall’Università per Stranieri di Perugia e il Programma Universitas dell’Organizzazione Internazionale per il Lavoro delle Nazioni Unite.
Si articola in due iniziative. La prima è consistita in un corso di perfezionamento per 30 funzionari della protezione civile dello Sri Lanka, che si è tenuto dal 22 gennaio al 7 febbraio presso l’Università per Stranieri di Perugia. La seconda è appunto costituita da questo Master di secondo livello per 30 studenti della facoltà di Ingegneria Civile della University of Peradeniya, che si terrà dall’8 febbraio al 12 maggio presso la Facoltà di Scienze dell’Università Politecnica delle Marche. E appunto l’8 febbraio coincideranno, con l’arrivo da Perugia ad Ancona dei 30 funzionari dell Sri Lanka, due cerimonie: quella di chiusura del corso di specializzazione e quella di inizio del Master. Saranno quindi presenti in Rettorato 60 cingalesi, di cui 30 funzionari e 30 studenti del Master.
Premesso che questa iniziativa è parte di una più ampia serie di interventi approntati dal Governo Italiano per sostenere le popolazioni colpite dallo tsunami sviluppatosi nell’Oceano Indiano nel dicembre 2004, è facile intuire l’importanza degli obiettivi che danno rilevanza a questa iniziativa: formare la futura generazione di coordinatori dell'emergenza dello Sri Lanka significa anche sostenere lo sviluppo una cultura di prevenzione in quel paese. Lavorare per mitigare l’impatto di un evento estremo è più efficiente che soccorrere dopo disastro: sempre meglio, e più economico prevenire che curare.
Su un altro fronte, il progetto è dimostrazione splendida di collaborazione universitaria - i docenti del Master provengono da varie università e centri di ricerca italiani e sono stati scelti perché sono i migliori in materia – ma anche tra università e Protezione Civile e l'Università. A parte il fatto che alcuni autorevoli docenti vengono dalla Protezione Civile – tra gli altri il professor Bernardo De Bernardinis – in più la Protezione Civile delle Marche è un partner insostituibile in questo progetto anche a livello di assistenza logistica. Insomma questo è un evento di valenza nazionale sul piano umanitario e di cooperazione allo sviluppo.