Legambiente: indispensabile e ancora possibile la partecipazione di tutti i soggetti interessati alla gestione congiunta degli accessi per far funzionare al meglio l’evento. Mai più code di 14 chilometri sotto il sole e migliaia di auto che occupano dieci campi di calcio nello spazio fragile del pian grande del parco nazionale dei monti Sibillini.
Una decisione nata a seguito dalla pronuncia della Corte d’Appello di Roma, che impedendo qualsiasi possibilità di parcheggio sulla Piana, ha reso necessario una diversa gestione dell’evento annuale che lo scorso anno aveva determinato oltre 14 km di code, un’incidenza di emissioni fuori norma e la presenza di oltre 20mila veicoli privati nei week end che occupavano lo spazio di almeno 10 campi di calcio.
Da subito il Presidente del Parco Nazionale Monti Sibillini ha promosso un tavolo tra tutti gli attori, per individuare scelte e soluzioni condivise, che non è riuscito purtroppo a trovare una sintesi. La cronaca di questi giorni la conosciamo tutti: gli approfondimenti e le indicazioni della Prefettura di Perugia e i conseguenti atti amministrativi dovuti, che con l’ordinanza della Provincia di Perugia hanno definito la limitazione di accesso al Pian Grande nei primi due week end di luglio a tutti i veicoli privati, lasciando libero accesso sia dall’Umbria, sia dalle Marche, per residenti, dimoranti ed esercenti delle attività economiche locali, per soggetti non deambulanti, a piedi, in bici o in moto e per chi avesse la prenotazione in strutture ricettive, oltre ai bus turistici e navette organizzate.
Nel versante umbro, grazie alla predisposizione di parcheggi di scambio e navette, prenotabili on line al sito parchiaperti.it - e che ieri già registravano prenotazioni di oltre 1000 mezzi - si potrà accedere allo stupendo spettacolo della fioritura nei week end di massimo afflusso del 3/4 e del 10/11 luglio in maniera sostenibile.
Negli altri giorni della settimana invece verrà consentito il libero transito, indistintamente sia dal versante umbro sia da quello marchigiano, senza possibilità di sosta e di fermata.
Ad oggi è dunque consentito l'accesso nelle giornate di sperimentazione sia sul versante umbro sia su quello marchigiano agli stessi soggetti autorizzati, in attesa in queste ore di disposizioni per la viabilità del territorio marchigiano così come predisposto dall’Umbria che regoli accessi e possibilità eventuali di aree di sosta.
“Il prossimo week end e quello successivo - dichiarano Francesca Pulcini, presidente di Legambiente Marche e Maurizio Zara, presidente Legambiente Umbria - si avvia una gestione sperimentale di questo grande spettacolo naturale che merita una maggior tutela nella fruizione nonostante i tempi ristretti in cui è stata siglata la svolta. In questo momento è indispensabile l’impegno di tutti i soggetti interessati alla gestione congiunta degli accessi per far funzionare al meglio l’evento, così da ridurre la pressione dei veicoli e garantire le ricadute economiche locali. Questo deve essere anche l’inizio di un percorso di migliore gestione di un territorio di pregio naturalistico e culturale, che deve vedere, al di là dei confini geografici, la collaborazione e la sinergia delle Amministrazioni, delle comunità e degli gli operatori economici per promuovere il territorio, le tante proposte turistiche e di accoglienza e per costruire insieme uno sviluppo locale duraturo e sostenibile”.
Legambiente da anni chiede un Piano della Mobilità Sostenibile del Parco Nazionale dei Monti Sibillini che regoli gli accessi nelle aree di pregio naturalistico e ambientale. Quest’anno con la storica campagna #Castelluccioapiedi, l’associazione ambientalista, AMODO e Movimento Tellurico hanno promosso un catalogo di operatori del turismo lento che operano nel Parco e nel Pian Grande https://camminoterremutate.org/esperienze-e-servizi-outdoor-terre-mutate/ e hanno inviato a inizio giugno una lettera al Ministro della Transizione ecologica, al Parco e ai comuni interessati proprio per chiedere una sperimentazione che non ripetesse gli ingorghi dello scorso anno https://www.legambiente.it/articoli/castelluccioapiedi/.