Ora l'amministrazione comunale porrà in atto una revisione di quella decisione presso il Supremo tribunale della Segnatura apostolica in Vaticano (una sorta di Corte di Cassazione religiosa) in modo da poter togliere la scomunica al nostro concittadino.
Ascoli - Il 13 settembre 1864 il Consiglio comunale di Ascoli Piceno deliberò, infatti, di erigere “un monumento a Francesco Stabili, detto Cecco d'Ascoli, bruciato vivo nella pubblica Piazza di Firenze nel 1327, per sentenza del Sant'Uffizio”.
Oggi in un articolato programma per il 750° anniversario di Cecco d'Ascoli arriva anche l'inaugurazione della sua statua.
Ora l'amministrazione comunale porrà in atto una revisione di quella decisione presso il Supremo tribunale della Segnatura apostolica in Vaticano (una sorta di Corte di Cassazione religiosa) in modo da poter togliere la scomunica al nostro concittadino.
Chi era Francesco Stabili detto Cecco d'Ascoli?
Il sindaco Guido Castelli scrive:
"Su Francesco Stabili-Cecco d'Ascoli due
cose sono sicure. Una è che lui e Papa Niccolò IV sono i due figli
più illustri della "terra esculana". L'altra è che fu
giustiziato a Firenze il 16 settembre 1327.
A parte ciò, del Cecco storico sappiamo poco. Né di preciso quando sia nato, né quanto e come sia vissuto in Ascoli, né i veri motivi della sua condanna, forse più politici che religiosi. Ci è più familiare il Cecco "reinventato" dai posteri, stregone per la leggenda popolare, martire del libero pensiero per la polemica anticlericale post-unitaria.
Resta da riscoprire il Cecco vero, l'acerbo partecipe delle passioni politiche e civili del suo tempo, l'autore del massimo testo letterario in volgare ascolano. Avremo modo di farlo — durante questo 2019 che forse segna (a detta di un umanista del Cinquecento) i 750 anni dalla sua nascita — grazie ai ricco e diversificato programma della manifestazione "Ascoli celebra Cecco" che ho il piacere di presentare alla cittadinanza a nome mio e dell'Amministrazione comunale".
Mentre l'assessore Piersandra Dragoni dice:
"Del Francesco Stabili uomo sappiamo poco: che è nato ad Ascoli nel Piceno, che ha insegnato all'Università di Bologna, che ha prestato i suoi servici alla corte del Duca Carlo di Calabria a Firenze e che in quella città è stato processato, condannato e bruciato vivo il 16 settembre 1327. Come eretico.
Del Francesco Stabili dotto studioso sappiamo che ci ha lasciato alcune opere in latino - il "De eccentricis et epycicli", un commento al "De principiis astrologie" dell'Alcabizio, un commento alla "Sphaera mundi" del Sacrobosco - e un'opera in volgare ascolano che è considerata una delle più importanti Summae scientifiche di epoca medievale: L'Acerba.
Poi c'è Cecco, e su di lui la leggenda ha sopraffatto la storia raccontando, secolo dopo secolo, di donne pietrificate sulle torri, di patti con il diavolo, di ponti costruiti in una notte, di malefici, di riti negromantici e di libri del comando.
Nell'anno in cui ricorre il 7500 anniversario della sua nascita la manifestazione "Ascoli celebra Cecco" vuole commemorare il Magister Ascolano e allo stesso tempo dare un contributo per mette-re in luce ciò che ne ha caratterizzato vita e insegnamento, compresa quella coerente ricerca della verità che lo ha reso personaggio alquanto singolare per un'epoca nella quale in campo artistico-culturale si ricercava soprattutto la bellezza. Personaggio singolare e in aggiunta emblematico, proprio perché fra i tanti misteri che da sempre lo circondano almeno su una cosa c'è assoluta chiarezza: Cecco è stato un rigoroso, ostinato e indomito cercatore del vero".