Un grande amore può diventare il motore della città.
Ascoli - Storia, amore, aggregazione e spirito di appartenenza: ecco cosa rappresenta lo stadio Cino e Lillo Del Duca per noi ascolani. Queste sono le ragioni per cui va tutelato, migliorato sul piano strettamente tecnico e reso motore di sviluppo sul piano delle opportunità economiche e commerciali. La città di Ascoli e i tifosi hanno bisogno di un impianto rigenerato, comprensivo di settori coperti a ridosso del campo da gioco. Un piccolo gioiellino da 18 mila posti che, pur mantenendo radici e tradizioni ben ancorate nel passato, possa diventare la nuova casa del popolo bianconero ed un volano per la nostra amata città. Il complesso oltre ad essere il fulcro dello sport e dello spettacolo, può ambire così a diventare opportunità turistica e soprattutto commerciale, magari dando una mano alla difficile crisi economico-lavorativa che sta logorando il territorio piceno.
Potremmo pensare nel prossimo futuro ad
ampliare l’orizzonte progettuale fino ad ipotizzare la nascita di
una vera e propria “cittadella bianconera”. Subito dopo la
ricostruzione e sistemazione delle scuole, che è prioritaria, e
degli edifici pubblici è importante puntare sulla riqualificazione
dello stadio, a partire dal Cuore del tifo ascolano: la Curva Sud,
resa inagibile dal devastante terremoto, che deve essere demolita e
tempestivamente ricostruita. Allo stesso tempo va monitorato
quotidianamente il completamento della Tribuna Est, che non può più
aspettare ed accettare ulteriori ritardi ed ostacoli di natura
tecnica.
Queste operazioni vanno portate a termine senza
indugi ed esitazioni, accelerando i tempi dell’azione
amministrativa evitando di inciampare nei mille lacciuoli che la
burocrazia è solita propinarci. Siamo determinati a lottare per fare
il meglio, lo dobbiamo ad una squadra che sta dimostrando in campo di
essere altamente competitiva, a una società innamorata della
“Piazza”, capace di infondere grande entusiasmo tra la gente
grazie allo straordinario lavoro del Patron Pulcinelli, del
Presidente Tosti e del socio Ciccoianni.
Soprattutto lo
dobbiamo ad un club glorioso, che proprio in questi giorni festeggia
i suoi primi 120 anni di storia. Ecco perché sollecito e vigilo
insieme a tutti quelli che hanno a cuore l’Ascoli calcio, l’Ufficio
regionale del terremoto ad accelerare i tempi di questi interventi.
Passo dopo passo, mattoncino su mattoncino, Ascoli tornerà ad avere
uno stadio rigenerato che porterà la squadra e la città nuovamente
alla ribalta nazionale.
Noi siamo la storia!