Oggi l'inaugurazione del nuovo Museo Licini, un rilancio dal mix pubblico-privato nell'arte contemporanea

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Oggi l'inaugurazione del nuovo Museo Licini, un rilancio dal mix pubblico-privato nell'arte contemporanea

Comune di Ascoli Piceno, cooperative Integra e Pulchra, che gestiscono i musei cittadini, e l'innesto della forza propulsiva di Arte Contemporanea Picena è la ricetta per far conoscere tra Marche e Abruzzo l'arte contemporanea.

Ascoli - La voglia di sdoganare Ascoli Piceno seminando un terreno arduo come l'arte contemporanea traspare tutta da questa nuova avventura che fa del “Museo Licini” (Galleria d'arte contemporanea – Polo Sant'Agostino) un mix prorompente e inebriato tra pubblico e privato.
Non c'è mai chance se non c'è passione. Ora ai 100 mila euro all'anno stanziati dal Comune di Ascoli, all'impegno delle cooperative Integra (Fabio Bracchi) e Pulchra (Chiara Giorgi, consorzio il Picchio) che gestiscono i musei civici, si aggiunge l'esuberanza di Arte Contemporanea Picena, un'associazione che conta circa duemila iscritti, che in questi anni di proposte di qualità ne ha portate a termine diverse soprattutto mettendo insieme due regioni: Marche e Abruzzo.
La scommessa è quella di portare nel Piceno parte di quel gruppo di fruitori dell'arte contemporanea che costituisce il 25 per cento di tutti coloro che sono vicini al mondo complessivo dell'arte, della cultura.

Oggi, sabato 25 agosto, alle 17,30 si terrà l'inaugurazione del “nuovo” Museo Licini”.

I visitatori potranno vedere un restyling di qualità realizzato dall'architetto Francesco Massari con la supervisione del prof. Stefano Papetti che, ad esempio, ha voluto una particolare illuminazione nella parte espositiva dei disegni su carta di Osvaldo Licini che “temono” la luce e quindi verranno esposti a rotazione.


Angeli Ribelli e Amalassunte, sono una sessantina le opere di Licini, ma i visitatori potranno vedere una decina di opere di altri importanti maestri del Novecento (Fontana, ad esempio) che Licini aveva acquistato e date in comodato al Comune da Caterina Celi Hellstrom, figlia adottiva di sua moglie.
E se la cultura è il cibo dell'anima, nel Caffè letterario che troverete all'interno del museo (non un bar, intendiamoci) insieme a molti libri da consultare si potranno gustare anche sapori più fisici, quelli per il palato.

Eppoi l'arte che suscita l'arte, i talenti nascosti di ognuno di noi. Quindi si terranno corsi d'incisione e stampe d'arte a cura di Antonio Fabozzi e ci sarà anche la “Stanza della fantasia”, uno spazio dedicato ai bambini, e una parte dedicata alle proiezioni video.



"La galleria Licini torna alla cittadinanza con una ricca offerta di nuovi servizi e una veste completamente rinnovata. - dice il sindaco Guido Castelli - Riapre dopo una pausa di qualche mese, durante la quale si sono svolti lavori di ristrutturazione e riqualificazione che oggi valorizzano la struttura grazie alla nuova organizzazione e declinazione degli spazi. Location adibite per offrire non solo ai turisti, ma anche ai cittadini e ai bambini nuove opportunità per una fruizione, a tutto tondo, del museo. L'Amministrazione comunale, infatti, grazie alla fattiva collaborazione dell'Associazione Arte Contemporanea, della cooperativa Integra e Pulchra (per il Consorzio Il Picchio), unitamente alla sensibilità di alcuni privati propone alla cittadinanza e ai visitatori non solo un nuovo luogo in cui sarà possibile ammirare le opere d'arte esposte, ma anche una location multifunzionale in cui ci si potrà confrontare seduti nella nel caffè letterario, acquistare volumi e gadget nel nuovo bookshop, organizzare e presenziare eventi nella sala stampa, nonché far divertire i bambini in appositi spazi, con giochi che abbiano a oggetto l'arte. A partire da oggi, dunque, grazie a questo restyling concettuale e logistico, la Galleria Licini offrirà un nuovo modo di concepire e di assaporare l'arte contemporanea".


L'arte contemporanea – dice l'assessore alla Cultura Piersandra Dragoni - è un ponte che ci collega al passato ed è un frutto di un'evoluzione durata secoli ma che ci proietta nel futuro. Spesso si sente dire che investire in arte non ha senso perché con l'arte non ci si mangia, ad Ascoli Piceno oggi si può dimostrare con queste due cooperative che con la cultura si creano posti di lavoro. Poi – aggiunge l'assessore – porteremo ad Ascoli il “Premio Marche””.


Siccome molti sindaci e assessori sbandierano la loro attenzione per l'arte – dice il prof. Papetti – ricordo che Ascoli Piceno è l'unica città delle Marche nella quale il Comune abbia 5 musei ed è l'unica città delle Marche in cui il Comune spende 100 mila euro di comodato per avere le opere di Licini e degli altri membri del Novecento".

Papetti è reduce da Belo Horizonte in Brasile, dove ha fatto un bagno di folla con le sue conferenze a corredo della mostra “esportata” da Ascoli Piceno “San Francesco nell'arte. Da Cimabue a Caravaggio”, che ha visto una media di 1.700 visitatori al giorno. Ma in posti come quello è semplice fare grandi numeri con una mostra d'arte della cultura italiana. Qui in Italia probabilmente siamo ormai assuefatti dal vivere tra tanta bellezza che ormai neppure ce ne accorgiamo. Il prof. Papetti proprio ieri ha incontrato due collezionisti che doneranno opere del Novecento al Comune di Ascoli Piceno. Un tassello in più che andrà a rafforzare la proposta culturale in arte contemporanea.


E l'on. Giorgia Latini, vice presidente della Commissione Cultura della Camera dei deputati, ha assicurato “il suo impegno per sostenere tutte le proposte culturali della città. Un primo passo sarà quello di portare in città sottosegretari e il ministro per far conoscere Ascoli Piceno e quindi farli impegnare nel sostegno economico a mostre ed eventi culturali di qualità”.


Marco Fioravanti, presidente del Consiglio comunale, che ha nel cassetto il progetto di un “Premio Licini”, ha fatto una riflessione sul fatto che “in un giorno così particolare come quello della commemorazione delle vittime del terremoto, questo passaggio, con il rinnovamento del Museo Licini è frutto dell'impegno di tutti, delle cooperative, del Comune e di Arte Contemporanea Picena. Un momento particolare nel quale la Pubblica amministrazione vede risorse limitate e un aumento di richiesta nelle spesa sociale. Con il contributo di tutti si è riusciti ad essere competitivi nell'offerta culturale”.


Dulcis in fundo Arte Contemporanea Picena. Andrea Valentini, il suo presidente, che parla di intervento di risorse private per questo progetto. E' una pratica normale per l'Associazione culturale che ha scelto l'aspro impegno di

far diffondere la conoscenza dell'arte contemporanea tra Marche e Abruzzo. Tra gli ultimi esempi la mostra esposta presso il loro “Cantiere” a Porta Romana, di un artista ascolano di grande qualità: Andrea Tarli che della street art è esempio di notevole spessore artistico.


Un giorno – racconta a margine della conferenza di presentazione Valentini – l'emissario di un facoltoso imprenditore mi chiese di portare in città una mostra di un autore che facesse arrivare 1 milione di visitatori. Spiegai che non era semplice. Ascoli non ha strutture ricettive per accogliere un pubblico di tali dimensioni. Nulla da fare, avrebbero sponsorizzato solo … “la botta”, cioè l'impatto mediatico suscitato dall'arrivo di 1 milione di persone. In realtà nel tempo abbiamo verificato invece come sia importante creare eventi a misura delle possibilità dei nostri territori, ma questo non vuol dire che no si possano portare autori di notevole qualità artistica. S'inizierà questo percorso con la fotografia e un maestro marchigiano di livello internazionale come Mario Giacomelli dal 15 settembre”.

Per questo nel Museo Licini arriva “traMA” ricognizione#01(tra Marche e Abruzzo), spiega Alessandro Zechini (arte Picena Contemporanea). Ci saranno autori conosciuti a livello internazionale, abruzzesi o marchigiani, che qui però non hanno mai esposto: Paola Angelini, Gabriele Arruzzo, Simone Cametti, Luca DE Angelis, Giorgio Pignotti, Elvis Spadoni, Ivana Spinelli e Valeria Talamonti.