L’associazione di volontariato Auser, che conta in Italia oltre 300 mila soci, è stata protagonista questa settimana di una bella due giorni dedicata alla solidarietà e alla vicinanza alle popolazioni marchigiane colpite da sisma. Due circoli della provincia di Milano si sono, infatti, gemellati con i circoli terremotati di Macerata e Ascoli Piceno per dare vita insieme ad un percorso di ricostruzione.
A Caldarola, alla presenza del sindaco Luca Giuseppetti nella tensostruttura e nei container che ospitano gli uffici comunali, si è svolta cerimonia di gemellaggio tra il circolo Auser “Le Tante Primavere” ed il circolo di Cinisello Balsamo. “Siamo qui - ha detto il suo presidente Giorgio Ravagnani - perché la solidarietà è il nostro mestiere. Abbiamo progetti solidali in tutto il mondo, ancora più naturale e importante per noi essere al fianco dei territori così feriti dal terremoto come il comune di Caldarola.”
Quindi la delegazione Auser si è spostata nel Piceno con la manifestazione di gemellaggio tra il circolo Auser “Trivio” di Ripatransone e Auser Corsico che ha visto anche la partecipazione del Presidente della Provincia Paolo D’Erasmo che ha ringraziato l’Auser “per le sue lodevoli iniziative in vari campi del sociale, capaci di attivare progetti concreti ed importanti all’insegna della condivisione”.
“Noi non vi abbiamo abbandonato - ha affermato la presidente Auser Corsico Rita Chirichicò - faremo insieme un progetto di ricostruzione perché questo meraviglioso circolo di donne che è il motore di questa comunità coinvolgendo tutte le generazioni ed il territorio, deve poter riavere la propria sede oggi inagibile”.
“Una grande ponte per un progetto Solidale nello spirito di Auser e dei tanti volontari che lo animano” - afferma Manuela Carloni Presidente di Auser Marche - un grazie particolare ai presidenti provinciali Antonio Marcucci e Alessandro Quartarone per la tenacia e la vicinanza ai loro circoli terremotati. Franca Andreoni di Auser Milano, l’anima di questa iniziativa, aggiunge: “Questa per noi è solo la prima tappa di un lungo viaggio insieme. Il terremoto e la ferita che ha lasciato non può essere solo un fatto locale, ma ci riguarda tutti. E noi ci siamo”.