Ascoli - Sarà forse lo stato di degrado della città, a partire dalle scritte sui muri, che riuscirà a far contaminare l'arroccata Ascoli Piceno da esempi positivi dall'esterno? L'associazione Ascoli Nostra con tutta probabilità è riuscita nell'intento organizzando l'evento "Ascoli Pulita: decoro & senso civico" al quale h invitato Alessandra Zecchi, coordinatrice di “Angeli del Bello” di Firenze.
Ed è assai probabile che la nascita dell'affiliazione di Ascoli, con le associazioni che del degrado hanno fatto scopo di esistere, all'esercito di oltre 2 mila volontari fiorentini, abbia la sua origine da un'inedita coppia di duellanti che, a braccetto, partiranno per una guerra univoca: cancellare le scritte su un muro del centro storico. Il dado è tratto.
Dante Fazzini, ispirato artista ascolano, e il sindaco Guido Castelli hanno sotterrato presso la Bottega del Terzo Settore l'ascia di guerra, testimone Alessandra Zecchi.
Insomma alla fine chi ha visto finora nell'Amministrazione comunale un presunto “sordo” alla battaglia contro le brutture cittadine ora vede un futuro roseo.
L'assessore Luigi Lattanzi ha già invitato i rappresentanti delle associazioni (Ascoli da vivere, Comitato antidegrado, Ascoli Nostra e altre) ad un tavolo per costruire azioni concrete per il bene comune antibrutture.
“Da circa vent'anni – dice Gianni Silvestri di Ascoli Nostra – abbiamo lavorato per recuperare beni architettonici, opere d'arte della nostra città. Abbiamo ottenuto molti successi, ma altrettanti insuccessi. Questo non ci ha fermato, anzi ci siamo messi a studiare quel che accade nel panorama nazionale. E ci è sembrato che la realtà degli “Angeli del Bello” di Firenze potesse creare nella nostra città il superamento di certe criticità con un esempio ormai consolidato di buone pratiche”.
Alessandra Zecchi è stata ambasciatrice di positività: facciamo vedere quel che sappiamo fare per rompere la diffidenza delle istituzioni. Di fronte alla concretezza e ai buoni risultati ha capitolato anche la Soprintendenza toscana che con gli “Angeli del Bello” ha messo in atto un protocollo d'intesa grazie al quale i volontari possono intervenire senza chiedere permessi. E' chiaro che gli “angeli” fiorentini hanno dovuto frequentare corsi per poter fare interventi di qualità.
Ma centrale è stata l'opera di sensibilizzazione nelle scuole e con i più piccoli. Un seme che è germogliato e ha creato un vero senso di appartenenza a Firenze e ai suoi edifici storici.
Le persone vengono a fare le attività nei parchi sentendosi custodi della loro bellezza e fruibilità: provano piacere nel dedicare il proprio tempo a rendere bella la città, senza che il Comune intervenga con risorse proprie, tranne che in un caso ma si tratta di spiccioli.
Angeli del Bello nasce come una società pubblico-privata: imprenditori e l'azienda comunale all'Ambiente si mettono insieme per favorire questa crescita associativa.
E il sindaco Guido Castelli si è detto pronto a sollecitare Ascoli Servizi Comunali per mettersi a disposizione una volta che anche in città si diventi “Angeli del Bello”.
Nel dibattito che si è sviluppato, i temi della legalità e dell'approccio sanzionatorio verso chi scrive sui muri è stato dipanato: esistono leggi e sanzioni che però purtroppo sono si applicabili con sentenza, poi per la verità sono di difficile esecuzione.
Quello che l'esempio di Firenze ha evidenziato è l'approccio positivo, quello della sensibilizzazione dei cittadini a diventare volontari che diventa una buona “epidemia” di pensiero e si allarga a macchia d'olio.
Ad Ascoli ci sono varie problematiche: ora il Comune installerà 49 nuove telecamere, omologate, con tecnologie avanzate, che rappresentano il deterrente, il cane da guardia. Poi però il Sindaco evidenzia un problema sociale come quello di un punto preciso del chiostro di S. Francesco che è diventato centro d'incontro di un gruppo di giovani fuori dalle righe.
Con loro spesso c'è una suora che va a parlare per cercare di recuperarli a comportamenti più “sereni”. E' una strada irta di difficoltà, ma secondo Castelli, e anche a nostro avviso, è con un dialogo con le famiglie e con un approccio che vada in profondità sulle cause che scatenano scritte sui muri e altro che si può ottenere un miglioramento. E' chiaramente un problema di disagio sociale alla base di quello che il Sindaco chiama “epifenomeno delle scritte”. Insomma c'è altro e ben più grave da curare.
Se mostrerete immagini di una spiaggia pulita difficilmente troverete qualcuno che vi getterà rifiuti.
Insomma il bello genera solo il bello.