La Ascione porta alla ribalta con la sua performance l’autoironia delle donne “adipose”che non stanno in una taglia 42
San Benedetto - E’ Elena Ascione, la vincitrice indiscussa del XXXII Festival dell’umorismo “Cabaret Amoremio” traslocato quest’anno, venerdì 5 e sabato 6 agosto dal Parco delle Rimembranze di Grottammare, sede storica, al Palariviera di San Benedetto causa le variabili condizioni meteo.
Una location che è piaciuta a tanti spettatori che hanno affollato il teatro. Elena Ascione unica cabarettista tra i concorrenti, impiegata presso l’Università di Torino ma di origine campane ha riportato una vittoria schiacciante, rafforzata dal premio della stampa.
Proprio nell’anno in cui il Direttore artistico del Festival, l’impareggiabile Enzo Iacchetti lamentava la scarsa presenza di figure femminili.
Elena Ascione,“con la sua conformazione adiposa”, ha rotto l’incanto di vincitori esclusivamente maschili del Festival grazie ai suoi monologhi sulle frustrazioni femminili del “corpo perfetto”, che ne ha tributato l’approvazione da parte di giuria, giornalisti in sala, ma anche della platea.
Più volte infatti si è sciolta in applausi alla cabarettista per le sue esilaranti battute. L'artista si è quindi aggiudicata l’assegno di 1000 euro messo in palio e l’invito a tornare in qualità di ospite il prossimo anno.
Punteggio alto anche per “Rogildan”, il trio di Arezzo che ha creato dibattito in giuria per il vincitore finale.
Bravi anche Ciro Cavallo di Lucca, Luca Ciardullo di Cesena, il duo Tony Marci di Trento e Giancarlo Di Biase di La Spezia.
Nella prima serata si sono esibiti Marta e Gianluca e la brava cantante e ballerina Simona Savarelli, presente anche nella seconda serata, che con la sua splendida voce ha proposto brani musicali di successo.
Giovedì c’è stata la consegna dell’Arancia d’oro al musicista Francesco Guccini che ha duettato simpaticamente con il Patron Enzo Iacchetti.
Nella serata finale, oltre i già citati cabarettisti, ha vivacizzato la platea un eccezionale Alberto Patrucco protagonista di un monologo applauditissimo su “personaggi cimiteriali” che hanno “sconquassato” di risate il Palariviera.
Ne è seguita la consegna dell’Arancia d’oro a Diego Abatantuono da parte del sindaco Piergallini. La motivazione: “per aver percorso tutte le strade delle arti visive dal cabaret al teatro, alla televisione al cinema, con maestria che appartiene ai grandi talenti”.
L’attore è impegnato, al momento, sul set di un film che uscirà a gennaio. Rispondendo alle domande dell’insostituibile Patron del Cabaret di Grottammare Enzo Iacchetti, mentre sullo sfondo scorrevano i collage dei suoi successi (Mediterraneo, Attila, Ecceziunale veramente, Il barbiere di Rio) Diego ha alla fine spiegato che: “la mia fortuna è stata quella di avere uno zio titolare del Derby, luogo di incontro di artisti di grandissima qualità dove mia madre era la guardarobiera. Io andavo a vedere le prove e cosi cominciai ad imparare.”
Diego
ha anche rivelato di aver seguito corsi di odontotecnico, ma di aver
lasciato poi tutto a metà. Finale storico dunque per l’edizione
2016 del Festival di Grottammare ove il pubblico ha più volte
apprezzato con applausi la conduzione “senza compenso” di Enzo
Iacchetti, affiancato dalla stupenda co-conduttrice Laura Freddi.
La
Giuria, ancora una volta è stata guidata dall’infaticabile
“veterano” Guido De Maria, regista televisivo vignettista,
insigne autore di personaggi come Nick Carter e Giumbolo, che proprio
lo scorso anno a Sanremo è stato insignito del prestigioso premio
Tenco 2015, riconoscimento alla carriera per la sua storia del
fumetto in Italia.
Al termine della manifestazione Elena Ascione, già reduce nel 2015 del premio “Maiella Cabaret”, ha incontrato i giornalisti ai quali ha detto: “ero soddisfatta di quello che avevo fatto sul palco ed ero conscia di essermi confrontata con cinque uomini tutti professionisti, ma è stata un bella vittoria, perché Grottammare rappresenta una medaglia di valore diversa da quelle di altre manifestazioni analoghe. Ci sono decine di artisti che hanno avuto successo e sono passati da questo palcoscenico. Il mio messaggio è “accettarsi sempre”.