Ascoli - E' stato di alto profilo il “Forum nazionale sulla produzione delle olive da tavola” svoltosi ad Ascoli Piceno insieme alla premiazione dei vincitori del concorso nazionale “Monna Oliva”, giunto alla sua terza edizione e organizzati dall'Umao (Unione Mediterranea Assaggiatori di Oli) con la sua dinamica e determinata presidente Paola Fioravanti.
Rappresentate gran parte delle regioni italiane, unica assente la Regione Marche, evidentemente poco interessata a temi così importanti come quelli della qualità e dell'identità dei territori con le loro tipicità millenarie.
E' stata anche l'occasione per ascoltare le voci degli imprenditori olivicoli che affrontano una serie di criticità per politiche spesso miopi, a volte distratte, in alcuni casi strumentali, a chissà quali logiche, come la chiusura del “Centro di ricerca per l’olivicoltura e l’industria olearia” di Pescara, fiore all'occhiello della ricerca scientifica nazionale e internazionale.
L'assessorato all'agricoltura della Regione Marche ha perso un'occasione d'incontro reale con la regione Basilicata (Stefania D'Alessandro), Puglia, Sardegna, Lazio che hanno parlato della necessità di creare rete sul fronte olivicolo per affermare la qualità che gli imprenditori di questi territori producono e sostenerla ricorrendo ai fondi europei con una massa critica diversa.
E in questo parterre nazionale (presente il presidente nazionale di Copagri Franco Verrascina e quello regionale Giovanni Bernardini), grazie al prof. Leonardo Seghetti (applauso interminabile dopo il suo intervento pieno di passione), al dr. Francesco Lucidi, che insieme a Seghetti e ad altri ha consentito il riconoscimento della Dop all'oliva ascolana del Piceno, il tema della difesa della qualità ha assunto connotati locali che i cittadini del Piceno debbono conoscere.
La preoccupazione manifestata da Lucidi è che alcune esigenze di pochi industriali vogliano affossare la Dop. Esistono poi logiche politiche regionali che stanno silenziosamente penalizzando il Piceno. Ad Ancona si sta infatti lavorando per il riconoscimento Igp (Indicazione geografica protetta) per l'olio di oliva tenera ascolana del Piceno.
Che significa? Che l'intera regione Marche potrà produrre olio di oliva tenera. Si tratta di uno scippo senza precedenti. Si tratta di una decisione anacronistica e contraddittoria legata solo ad interessi economici prevalenti rispetto ad un territorio come il Piceno da sempre fanalino di coda in Regione.
Da una parte, con grande abnegazione e forti basi scientifiche, al Piceno viene riconosciuta la Dop per l'oliva da mensa in salamoia e farcita, dall'altra, invece di proseguire su questa strada per avere l'olio di tenera ascolana Dop, come indicato dall'avvocato Fabio Gengarelli in un convegno nazionale dell'Accademia della Cucina Italiana del 2015, si va verso l'Igp. E del Piceno chi se ne frega?
La figuraccia della Regione Marche, che verrà evidenziata in una lettera aperta dell'Umao in ambito nazionale, è stata in parte recuperata dalla presenza del Comune, della Provincia di Ascoli e del Bim Tronto. Quest'ultimo ente (sponsor della giornata) con il presidente Luigi Contisciani è da sempre attento alle tipicità enogastronomiche dei territori del Piceno.
Alla sua azione bipartisan si deve da ultimo l'approvazione della legge regionale che riconosce il castagno "albero da frutto" con la maggior parte di produzione regionale (94%) che avviene nella provincia di Ascoli Piceno.
Per tornare al Forum e al Concorso “Monna Oliva” il plauso della presidente Paola Fioravanti all'organizzatrice dell'evento ascolano, Isabella Mandozzi, dell'oleificio “Rosina Silvestri”.
L'elenco dei premiati della terza edizione del concorso “Monna Oliva”
OLIVE VERDI
1° Classificato con le olive verdi metodo Castelvetrano GEOLIBE BELICE CASTELVETRANO (TP)
2 ° Classificato con olive verdi in salamoia DOP Coop CASE ROSSE scarl ASCOLI PICENO (AP)
3° Classificato con le olive verdi bella di Cerignola TENUTA RUOCCO CERIGNOLA (FG)
OLIVE CONDITE
1° Classificato con le olive da tavola a "scabécciu" Az. BARBARA DEIAS
GONNOSFANADIGA (VS)
2
° Classificato con olive verdi schiacciate all'ETNEA ROMEO FICACCI
CASTELMADAMA (RM)
3° Classificato con le olive verdi piste Az. Agr. Coletta FILOMENA SONNINO (LT)
OLIVE GRINZE
1° Classificato con le Olive infornata di "Ferrandina" GIOVANNI LA CERTOSA snc MATERA (MT)
2° Classificato con olive nere grinze Coop. CASE ROSSE Carl ASCOLI PICENO (AP)
3 ° Classificato con olive "verasana grinza al sale" Az. Agr. FRANCESCO GABRIELE VILLA PIANA (CS)
OLIVE VERDI AL NATURALE
1° Classificato con le olive verdi Tonda di Cagliari Soc. Coop. COPAR DOLIANOVA (CA)
2 ° Classificato con le olive da tavola in salamoia Az. BARBARA DEIAS
GONNOSFANADIGA (VS)
3° Classificato con le olive verdi termite di bitetto Az. DE CARLO BITRITTO (BA)
OLIVE NERE AL NATURALE
1° Classificato con le Olive nere "Leccino" OLEIFICIO SILVESTRI ROSINA srl SPINETOLI (AP)
2° Classificato con olive Gaeta Az. COSMO DI RUSSO GAETA (LT)
3 ° Classificato con le olive nere "Itrana" Az. QUATTROCIOCCHI AMERICO ALATRI (FR)
PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA Per le olive nere "Bella della daunia dop" a LA BELLA DI CERIGNOLA CERIGNOLA (FG)