Successo per "San Leo Festival", tra gli artisti Uto Ughi

Successo per "San Leo Festival", tra gli artisti Uto Ughi

La bravura dei due esecutori si è potuta maggiormente apprezzare durante l’opera di Strawinsky piena di improvvisa cambi di ritmo e con notevoli difficoltà tecniche che sono state brillantemente superate con una disinvolta naturalezza

Domenica 2 Agosto si è concluso il “ SAN LEO Festival “ con un magnifico concerto svoltosi nel Palazzo Mediceo con i due pianisti Michele Reali ed Antonello Maio che hanno eseguito due opere di grande richiamo: “La sagra della primavera” di Strawinsky e “Un amerciano a Parigi” di Gershwin.


E’ stato un successo strepitoso per i due pianisti accomunati da una grande sensibilità e da una grande professionalità che hanno incantato il folto pubblico presente e che sono stati costretti a concedere due bis dopo l’impegnativo programma del concerto. La bravura dei due esecutori si è potuta maggiormente apprezzare durante l’opera di Strawinsky piena di improvvisa cambi di ritmo e con notevoli difficoltà tecniche che sono state brillantemente superate con una disinvolta naturalezza.


La rassegna di quest’anno si è articolata in 4 concerti affidati rispettivamente ad UTO UGHI ed i Filarmonici di Roma, all’Ensemble Musiqua, al Duo Roverelli-Colajanni (pianoforte e faluto) ed al Duo pianistico Reali-Di Maio.


L’apertura è toccata ad Uto Ughi ed a “I Filarmonici di Roma” nella Cattedrale di San Leo , con un programma classico (Bach, Mozart e Mendelsshon) che ha messo ancora una volta in risalto la bravura del violinista che suona due strumenti di grande valore: un Guarnieri del Gesù del 1744 dal suono caldo e dal timbro scuro ed uno Stradivari del 1701 denominato “Kreutzer” perché appartenuto all’omonimo violinista cui Beethoven aveva dedicato la famosa Sonata.


Nel secondo concerto, svoltosi nella duecentesca Pieve di San Leo, il sopranista Francesco Divito ed il “Duo Musiqua” (formato da Giovanna Barbati, viola da gamba e Chiara Tiboni,clavicembalo) hanno proposto brani virtuosistici del periodo barocco (Handel, Broschi, Duni ed Abel) resi famosi dal famoso cantante evirato Farinelli. Divito, per uno straordinario caso della natura, non ha subito la muta vocale e ciò gli ha permesso di far rivivere il repertorio dei cantanti castrati del Barocco nel modo più “filologico” possibile, ovvero con un’emissione vocale non di falsetto ma del tutto naturale.


Il terzo concerto è stato affidato al Duo formato dal pianista Marco Roverelli ed al flautista Angelo Colajanni con un programma incentrato su “L’800 e la Belle Epoque” e con brani di indubbio interesse di Donizetti, Morlacchi, Reinecke, Damarè e Genin eseguiti con grande affiatamento e sensibilità dai due artisti affermati che vantano numerosi successi in Italia ed all’estero.



Il concerto di chiusura ha coronato, con un ennesimo clamoroso successo, la rassegna che è stata organizzata dal M.o STEFANO CUCCI (che ne è da sempre il suo Direttore Artistico) e che ha visto l’antico borgo di San Leo immerso nelle magiche atmosfere della buona musica, affollato da tanti turisti stranieri che frequentano il mare di Rimini e che, alla sera, si riversano nel borgo per un’iniziativa culturale di notevole livello, per la costante qualità dei protagonisti e, non ultimo, per le esclusive ambientazioni degli eventi.

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