Papa Francesco apre l'Assemblea Generale dei Vescovi italiani

Papa Francesco apre l'Assemblea Generale dei Vescovi italiani

Tornando in Diocesi il vescovo Giovanni D'Ercole, domani (sabato) amministrerà il sacramento della cresima a Spinetoli.

Roma - Si è svolta nei giorni scorsi l’Assemblea Generale dei Vescovi italiani aperta dalla prolusione di Papa Francesco. Di ritorno dall'assemblea, il nostro Vescovo rilancia a tutti gli ascolani il messaggio dei vescovi italiani, che tocca alcuni aspetti importanti dell'azione pastorale e sociale che fanno parte anche del suo programma, come ha voluto indicare già nel giorno del suo insediamento.

Tornando in Diocesi il vescovo, domani (sabato) amministrerà il sacramento della cresima a Spinetoli.

Domenica 25 maggio avrà un programma particolarmente impegnativo. Inizialmente porterà un saluto alle religiose della Diocesi che s'incontrano nel Monastero delle Benedettine di S.Onofrio ad Ascoli, celebrerà poi le cresime a Castorano; nel primo pomeriggio, si incontrerà con gli operatori degli oratori e i giovani della Diocesi a Villa Pigna, prenderà, poi, parte all'incontro con i bambini nella manifestazione “Le croci fiorite” in Piazza Roma, infine alle 18.30 amministrerà le Cresime presso la parrocchia del SS.mo Crocifisso a Porta Romana.

MESSAGGIO DEI VESCOVI ITALIANI AL TERMINE DELL’ASSEMBLEA GENERALE

I Vescovi italiani, al termine della loro Assemblea Generale,  intendono rinnovare la  loro attenzione e affetto a quanti il Signore affida alle loro cure pastorali in un momento particolarmente complesso e carico di sfide umane, culturali, sociali e religiose.

Invitati dalle stimolanti parole del Santo Padre avvertono l'urgenza di entrare nei "luoghi" dove più forte è la sofferenza e il disagio della gente: primo tra tutti la famiglia, fortemente penalizzata da una cultura che privilegia i diritti individuali e trasmette una logica del provvisorio. In preparazione al prossimo Sinodo straordinario sulla famiglia, condividiamo la densa riflessione sul ruolo pubblico della famiglia e sulla sua importanza fondamentale per il bene comune dell'Italia, come è stato ampiamente evidenziato nella recente Settimana Sociale di Torino.

Altra grande preoccupazione che avvertiamo con sofferenza e speranza è quella che il Papa ha chiamato "l'affollata sala d'attesa di disoccupati, cassaintegrati, precari dove il dramma di chi non sa come portare a casa il pane s'incontra con quello di chi non sa come mandare avanti l'azienda". Esortiamo tutti alla solidarietà, alla fiducia e al coraggio di non cedere alle difficoltà e a cercare insieme nuove vie di sviluppo sociale con un’attenzione privilegiata ai giovani. A tal fine invitiamo le Istituzioni a porre il lavoro come una priorità su cui concentrare l'impegno di tutti. “Nella precarietà la speranza” è proprio il tema su cui la Chiesa italiana rifletterà in un prossimo convegno.

In terzo luogo, Papa Francesco ha incoraggiato a calare "la scialuppa che diventa abbraccio accogliente ai migranti, i quali fuggono dall'intolleranza, dalla persecuzione, dalla mancanza di futuro". Proprio in questi giorni si registrano nuovi sbarchi che sembrano destinati a crescere. Mentre ammiriamo e incoraggiamo la solidarietà di quanti con generosità aprono le porte delle loro case e del loro cuore a questi fratelli e sorelle in difficoltà, - un cordiale apprezzamento in modo speciale alle Caritas e a Migrantes - non possiamo non stimolare le istituzioni italiane e degli altri Paesi a farsi carico di questa situazione che coinvolge in maniera spesso massiccia l'Italia, ma interessa tutta l'Europa.

Noi Vescovi riteniamo che i principi umani e cristiani che hanno ispirato la nascita dell’Unione Europea rimangono validi e vadano ripresi per un’applicazione reale, in una politica favorevole alla giustizia sociale, al lavoro per tutti, al sostegno della famiglia, alla vita, alla dignità della persona, alla solidarietà interna ed estera, all’accoglienza più attiva e condivisa dei migranti e rifugiati e ad una missione per la pace e la libertà religiosa nel mondo.

Inoltre, in prossimità delle elezioni europee, giudichiamo molto importante la partecipazione ad esse. Il Parlamento Europeo è l’unico organismo dell’Unione Europea eletto dai cittadini e quest’anno è la prima volta che ciò avviene, dopo le nuove competenze ad esso attribuite dal Trattato di Lisbona (2009). La partecipazione attiva alle elezioni è un’opportunità per esercitare la propria co-responsabilità per il futuro dell’Europa.
Accompagniamo con affetto filiale il Santo Padre nel suo pellegrinaggio ecumenico in Terra Santa e invitiamo ogni comunità ad unirsi con noi nella preghiera.

Durante questi giorni ci siamo sentiti molto vicini a tutti voi, fratelli e sorelle della nostra amata nazione, specialmente a voi sacerdoti, a voi persone di vita consacrata e a quanti collaborano con noi nel servizio alle comunità. La nostra prossimità, avvalorata dalla corale nostra preghiera, è rivolta soprattutto a quanti sono in difficoltà, in particolare anziani, pensionati, disoccupati, giovani perché guardino al futuro con speranza.


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