Il più grande interprete contemporaneo del clarinetto e il suo omaggio sincero, elegante, appassionato, raffinato al suo strumento e a tutta la bellezza che racchiude: un legno incantato, la maestria degli artigiani che realizzano gli strumenti, che trasformano legno e metallo nella magia della musica, l’arte straordinaria di Gabriele Mirabassi. Venerdì 7 marzo al Cotton Jazz Club Ascoli, ore 21,45
CANTO DI EBANO
un progetto di Gabriele Mirabassi
GABRIELE MIRABASSI(clarinetto)
PEO ALFONSI(chitarra)
SALVATORE MAIORE(contrabbasso)
Gli strumenti nascono come copie imperfette, sebbene tecnologicamente avanzate, della voce umana, e lo sforzo degli strumentisti di tutti i paesi e di tutte le epoche è stato sempre quello di tendere il più possibile a quella naturale, e quindi irriproducibile, espressività. Musica strumentale alla ricerca della voce, del segreto che trasforma materia inerte (legni e metalli) in canto, ma anche in grido, sussurro, singhiozzo, riso.
Musicisti accomunati da percorsi che attraversano il jazz e la musica classica, la canzone d’autore e la musica popolare. Insieme si avvicinano al rigore della musica da camera e all’energia della musica improvvisata, dando vita ad un repertorio formato in prevalenza da composizioni originali e mettendo il loro virtuosismo a disposizione della ricerca di una nuova via alla cantabilità italiana.
Un trio affiatato, in delicato equilibrio tra libertà e rigore, in cui il virtuosismo tecnico e la passionalità mediterranea si fondono e si confondono fino a trasformarsi, entrambi, in emozione pura e profonda.
CANTO DI EBANO, un omaggio al legno scuro africano del clarinetto (ma anche agli artigiani italiani che lo fanno suonare), è anche -e soprattutto- il titolo del lavoro discografico a firma di Gabriele Mirabassi, uscito a marzo 2008 con EGEA RECORDS
CANTO DI EBANO ha VINTO il ventiseiesimo TopJazz 2008 come miglior disco dell’anno. Un evento che dal 1982 fa storia, atteso dai lettori di Musica Jazz ma, in realtà, da chiunque operi in qualsiasi settore del jazz in Italia. Non vive soltanto dell’agonismo che le classifiche sempre suscitano, ma è il più particolareggiato panorama di quanti, uomini e dischi, abbiano attirato l’attenzione della critica specializzata. Un referendum diventato di grande portata, uno strumento informativo capace di andare al di là dei nomi già universalmente conosciuti.
GABRIELE MIRABASSI
Clarinettista italiano che si muove con uguale disinvoltura sia nella musica classica che nel jazz. Negli ultimi anni poi svolge una ricerca approfondita sulla musica strumentale popolare brasiliana e sudamericana in genere. Collabora inoltre sistematicamente con artisti di ambiti eterogenei, partecipando a progetti di teatro, danza, canzone d’autore, ecc…Le collaborazioni quindi nel corso degli anni sono state numerosissime. Nel jazz, fra i tanti Richard Galliano, Enrico Rava, Enrico Pieranunzi, Marc Johnson, John Taylor, Steve Swallow, Stefano Battaglia, Roberto Gatto, Rabih Abu Khalil, Edmar Castaneda. In Brasile: Guinga, André Mehmari, Monica Salmaso, Sergio Assad, Trio Madeira Brasil, Orquestra a Base de Sopro di Curitiba e molti altri.Nella musica classica: John Cage, Mario Brunello, Andrea Lucchesini, Marco Rizzi, Orchestra Filarmonica Marchigiana, Istituzione Sinfonica Abruzzese, Orchestra d’Archi italiana, Banda Sinfonica do Estado de Sao Paoulo, Ensemble Conductus, Orchestra Bruno Madernaecc… Inoltre ha collaborato in vari ambiti (teatro, canzone d’autore, danza) con, per citarne solo alcuni, Gianmaria Testa, Erri De Luca, Ivano Fossati, Sergio Cammariere, Mina, Giorgio Rossi, David Riondino, Marco Paolini.Oltre ad essere leader del trio Canto di ebano(premiato col Premio della Critica Arrigo Polillocome “Miglior disco dell’anno TopJazz 2008”) suona attualmente in duo con i chitarristi brasiliani Guingae Roberto Taufic col pianista André Mehmarie col pianista Andrea Lucchesini.Particolarmente interessato alla definizione di una poetica musicale che faccia incontrare il repertorio colto con quello popolare, presenta un programma di opere solistiche per clarinetto e orchestra d’archi da lui appositamente commissionate.
SALVATORE MAIORE
Salvatore Maiore è nato a Sassari nel 1965. Si è diplomato in contrabbasso al conservatorio di Cagliari. Dal 1991 risiede nel nord Italia dove ha iniziato una lunga serie di collaborazioni tra le quali il Quartetto di Franco Cerri e Enrico Intra, il Sardinia Quartet, il New Latin Ensemble di Arrigo Cappelletti, il Trio di Glauco Venier, il Gramelot Ensemble di Simone Guiducci, il quartetto Internòs (con Paolo Fresu), il trio di Balen Lopez de Munain, l’Italian Project di Kenny Wheeler, il gruppo “Koinè” di Roberto Ottaviano, il quartetto Sing Without Words, il quintetto Mufloni, “Transhistria Ensemble” di Tamara Obrovac, il quartetto “Clear Now” di Alberto Pinton, il quartetto di Klaus Gesing, il gruppo Abacada di Andrea Parodi, il gruppo basco Alboka. Ha partecipato alla creazione di progetti multimediali quali: “Janas” (spettacolo di balletto), “Sos Sinnos” (spettacolo di teatro e musica), “Il Vieli,il dragòn e il Cavalir” (spettacolo musicale con voce recitante), “La Sentinella della Patria” (commento musicale al film). Ha vinto i seguenti concorsi: "Jazz Contest" a Milano (1° gruppo classificato),"Jazz a Vienne", Francia, (1° gruppo classificato), “Corso di alto perfezionamento musicale" a Saluzzo (vincitore di borsa di studio). Ha creato alcuni progetti da leader come "Das Kabinett des Dr. Caligari” (commento musicale al film) e il quintetto "A Boghe 'E Ballu" oltre al quartetto a proprio nome. Ha compiuto vari concerti e tour in Italia e all’estero: Francia, Portogallo, Spagna, Slovenia, Ungheria, Olanda, Croazia, Israele, Svezia, Svizzera, Germania, Macedonia, Belgio. Ha avuto svariate collaborazioni concertistiche e discografiche con musicisti italiani e stranieri tra cui Lee Konitz, Enrico Pieranunzi, Enrico Rava, Nguyèn Le, Billy Cobham, Franco D'Andrea, Claudio Fasoli, L. Butch Morris, Joseph Jarman, Steve Grossman, Cedar Walton, Pietro Tonolo, Flavio Boltro, Roberto Gatto, Eliot Zigmund, Tino Tracanna, Gianni Coscia, Gianluigi Trovesi, Luca Flores, Nicola Stilo, Jacques Pellen, Kristen Nogues, Olivier Manoury, Oliver Lake, Elena Ledda, Maria Pia De Vito, Antonio Faraò, Mairtin O'Connor, Ralph Alessi, Sandro Satta, Chris Speed, Paolo Birro, Kyle Gregory, Erik Friedlander, Mauro Negri, Bebo Ferra, Saverio Tasca, Andrea Dulbecco, Fausto Beccalossi, Francesco Sotgiu, Achille Succi, Roberto Dani, David Liebman, Ben Monder, Matjia Dedic, Nicolas Simion e Noa. È stato l’ideatore e il direttore artistico dal 1997 al 2001 del festival “Terre di Confine” di Sassari.
PEO
(PAOLO ALFONSI)
E’ diplomato col massimo dei voti in chitarra classica col maestro Luigi Mazzullo presso il Conservatorio di Cagliari, da sempre da affiancato agli studi classici un interesse profondo per la musica jazz ed improvvisata. Il suo principale interesse risiede da sempre nel tentativo di conciliare la tecnica e la ricerca del suono della musica “colta” con l’approccio improvvisato tipico delle musiche popolari e improvvisate. Illuminante per la sua ricerca l’incontro con la musica di Ralph Towner (con cui frequenta una masterclass) e con musicisti come Egberto Gismonti. Ha frequentato varie masterclass e corsi di perfezionamento, il CPM di Siena e i seminari di Nuoro, e si è diplomato in Didattica della musica. La sua prima esperienza importante dopo gli studi classici, è il duo con Massimo Ferra, col quale vince il concorso “Posada jazz project” nel ’96 e pubblica il suo primo CD “Passi difficili”. Inizia poi una collaborazione intensa con il contrabbassista Sandro Fontoni con cui incide i CD “Pietre nuove” e “ Che c’è”, entrambi entusiasticamente recensiti da riviste specializzate in Italia, Inghilterra e U.S.A. Inizia anche una collaborazione col sassofonista Roberto Ottaviano prima in duo poi in trio col violoncellista Vincent Courtois. Nel 2001 viene invitato partecipare al “New jazz meeting” di Baden in compagnia di numerosi musicisti come Michel Godard, Wolfgang Puschnig, lo stesso Vincent Courtois e Gabriele Mirabassi. Con quest’ultimo inizia una nuova collaborazione. Ha suonato in numerosi Festival europei con musicisti come, oltre quelli già citati, Kenny Wheeler, Trilok Gurtu, Marc Ribot, Al di Meola, Paolo Fresu, Antonello Salis, Furio Di Castri, Sandro Satta, Paolo Birro, Mark Harris, Horacio Hernandez, Noa, Gil Dor, Miguel Angel Cortes, Elena Ledda, Mauro Pagani, Riccardo Luppi, Tino Tracanna, Gabin Dabiré, Fausto Beccalossi, Salvatore Maiore, Kyle Gregory, Francesco Sotgiu, Paolo Damiani, Roberto Dani e molti altri. Da sempre attivo compositore, ha scritto tra le altre cose, le musiche per lo spettacolo teatrale “S’Ard” e curato gli arrangiamenti del CD “In Corde” della cantante Rossella Faa. Ha preso parte alla registrazione di numerosi CD oltre a quelli a suo nome, come chitarrista e arrangiatore. Ha lavorato spesso come I chitarra nell’Orchestra dell’Ente Lirico di Cagliari, in opere come La Vida breve, Il Barbiere di Siviglia,Otello, Don Pasquale, etc. Ha preso parte alla realizzazione delle musiche del film “Agata e la tempesta” di M. Soldini e suonato in molti spettacolo teatrali. In ambito “etnico” collabora da anni ai progetti Abacada dal cantante Andrea Parosi e La brisa de l’esperancadella cantante Franca Masu con i quali si esibisce in importanti teatri d’Europa. In ambito didattico, prima di dedicarsi esclusivamente al concertismo, ha insegnato chitarra classica nelle scuole pubbliche per sette anni e tenuto corsi di armonia ed improvvisazione e vari seminari. I suoi progetti principali sono il Trio “Ammentos” con Fausto Beccalossi e Salvatore Maiore, il progetto “Corde tese” musiche per chitarra e quintetto d’archi interamente di sua composizione, per giungere al suo ultimo lavoro, ITACA, cd interamente a suo nome di esordio con Egea. Itacaè un lavoro che esplora molte delle tematiche musicali proprie della poetica Egea: cura del suono, attenzione all’aspetto cameristico, precisione della scrittura, elaborazione del temi, improvvisazioni funzionali all’equilibrio generale dei brani. Come si può evincere dal titolo richiami tangibili ad atmosfere del sud Europa, ma non solo. Del resto Alfonsi è nato e si è formato in Sardegna. Il suo percorso artistico si è arricchito, nel corso del tempo, di esperienze e di altre suggestioni ma come egli stesso scrive nella presentazione del suo lavoro: “Credo che il musicista viva un rapporto particolare con il sentimento della nostalgia, come se qualcosa di irrisolto, un filo mai del tutto spezzato con i miti dell’infanzia, lo perseguitasse e gli desse spinta e motivazione nel fare musica.” Queste suggestioni, sensazioni sono il retroterra su cui è nato il cd Itaca.