Quando ripenso alla prima edizione, nata con molta modestia nel lontano 1999, già fu discreta quell’edizione. Ci fu una buona partecipazione di lavori da tutta la Provincia di Ascoli Piceno e con una piacevole eccezione di un pensionato di Bologna ancora in ottima forma tanto è vero che volle ripartire immediatamente dopo aver ricevuto il premio per recarsi il giorno dopo a una gara podistica, da poeta a podista, una scolaresca di Porto San Giorgio con una simpatica favola immaginaria. Nella 2° e 3° i lavori ci giunsero da altre province italiane con la partecipazione di scolaresche diverse, di Ascoli, San Benedetto del Tronto, Emilia Romagna. Dalla 4° edizione i lavori ci piovvero da tutta l’Italia e con meraviglia anche la partecipazione dagli Stati Uniti, New Castle. Quello che mi ha reso orgoglioso e che con questi dodici anni abbiamo raccolto un patrimonio di lavori: poesie, racconti, testi di canzoni, video-interviste in dialetto e non, disegni, commedie teatrali, tante piccole gocce di memorie che hanno fatto un oceano di memorie. La mia speranza era riposta che di tutto questo materiale disponibile, un giorno ci fosse dato la possibilità di renderlo fruibile a tutti con un libro. Cosa che è avvenuto il 3 luglio del 2009. Il libro, in 335 pagine, quarantadue autori e sessanta titoli, contiene tutti i migliori lavori premiati dalla prima all’ottava edizione. Oggi all’inizio della dodicesima edizione l’archivio dei lavori si è arricchito ancora di più, sia in numeri di lavori quasi un migliaio che di partecipanti, di tutta Italia. Lavori che testimoniano, passioni, voglia di vivere e raccontare la propria vita, in nome di un desiderio: quello di veder crescere le giovani generazioni in una società migliore, in cui parole come pace, libertà e democrazia non vengano mai meno, poiché capisaldi irrinunciabili di qualsiasi essere umano. Un piccolo concorso che ho sempre pensato possa essere veicolo e stimolo di una riflessione che investa i bambini, i quali si preparano ad affacciarsi sulla soglia di una vita sociale fatta di rapporti continui con gli altri. Scegliere dunque per queste giovani leve, gli anziani quale testimonial di vita, che ha già vissuto ed anche scontato sulla propria pelle molti sacrifici ma anche intense emozioni, tanti errori ma appaganti felicità, di cui godere a coronamento di dure battaglie combattute in nome di un futuro migliore per se stessi e per i propri figli. Questo nostro lavoro, che sarà pure una goccia nel mare dell’indifferenza generale è sorgente di speranza per un futuro migliore.