Gli interpreti sono Eugenia Brega, Paolo Clementi e Veronica Valenti. Si tratta di un musical interamente dedicato al Teatro di Varietà anni ’30 -’40, un invito alla riscoperta di un continente perduto. Dire perduto è forse un’esagerazione perché il Varietà è sempre rimasto a portata di mano, se ne sta lì, dietro l’angolo del passato prossimo della storia dello Spettacolo aspettando l’occasione buona per farsi avanti e tornare alla ribalta più vivo che mai. Imprevisto, ingenuo, leggero e primitivo, il Teatro di Varietà porta con sé una ventata di allegria e buon umore che servono ad areare gradevolmente il cervello. Lo spettacolo è fatto di atmosfere intriganti e deliziose, di tirate comiche, canzoni e caricature che, partendo dal café chantant italiano di inizio secolo, ci sorprendono, ci coinvolgono e divertono ancora facendoci ritrovare momenti lirici, comicità immediata e satira di costume. “Bentornato Varietà” cattura subito l’attenzione con la sua carica vitale, con le sue macchiette ironiche e divertenti e poi tanta musica, ritmo e soprattutto canzoni, belle, indimenticabili, anche con rapide incursioni nel repertorio napoletano tra le quali: Voglio vivere così, Camminando sotto la pioggia, Amore è profumi, Quel motivetto che mi piace tanto, Lola, Tango delle rose, Il balbuziente, Addio Tabarin, Ninì Tirabusciò, Ciccio Formaggio, ‘A cammesella e altre ancora, sempre cantate dal vivo a più voci. E poi movimento, ballo, soubrette, cavalcata di gambe, occhi, occhiate, sospiri e baci, desideri e ammiccamenti, tutto balocchi e profumi ma da non prendere alla leggera. E’ uno spettacolo che riesce ad accostare frivolezza e poesia, abissi di ridicolo e ironie impalpabili esprimendoli insieme con grande spensieratezza; il tutto spruzzato con la magica porporina dei sogni che aiuta a rendere più sopportabile la vita. Vi sembra poco? Risentire il gioioso swing italiano degli anni ’30 e ’40, procura ancora le stesse emozioni: il cuore sussulta, il piede scandisce il tempo e una voglia irrefrenabile di canticchiare si impossessa di noi e allora… Bentornato Varietà!
L’ingresso è libero.