Nel capoluogo marchigiano anche lo spettacolo del Nobel Dario Fo
La popolazione e le istituzioni fino agli stessi organizzatori, tutti sono egualmente coinvolti e partecipi di quest’anima adriatico-mediterranea che, assieme a tutti gli eventi che la hanno rappresentata, ha animato le vie e le piazze della città in un circuito di circa 20 mila presenti e in una kermesse di spettacoli che sembravano non finire mai. In effetti, non finiscono qui, perché quella del capoluogo è stata solo la prima parte di questo festival che, proprio in questi giorni, si sta trasferendo sull’altra sponda dell’Adriatico per approdare, dal 12 al 22 settembre, a Spalato, Sarajevo e Belgrado per la sua seconda parte. Quella dal 5 al 9 settembre scorso, è stata una rassegna indubbiamente importante conclusasi, domenica, con la tradizionale celebrazione della Festa del Mare, a cui l’organizzazione ha voluto affiancarsi per dare maggior risalto al tema portante di tutto l’evento: il nostro mare. Soddisfatti i cittadini che, durante la giornata di chiusura, si sono ritrovati anch’essi a salutare l’evento, impegnati da un lato a ballare sulle note della Macina e su quelle della Fanfara Populara e, dall’altro, ad ammirare la splendida cornice disegnata in cielo dai suggestivi fuochi d’artificio che hanno concluso la giornata. Soddisfatto il sindaco Fabio Sturani, che ha definito il tutto sorprendente, ancora incantato dal Mistero buffo e da Dario Fo. Soddisfatto lo stesso maestro del teatro europeo che, affascinato dalla città e dalla manifestazione stessa, ha dato l’arrivederci al capoluogo, e promettendo di tornare l’anno prossimo con un nuovo spettacolo. Soddisfatto, infine, Andrea Nobili, presidente dell’associazione Adriatico Mediterraneo per cui Ancona: «Si candida a diventare una delle capitali europee della cultura». E in effetti era proprio europea e mediterranea l’aria che si è respirata in questi cinque giornate in città; appuntamenti che hanno trasformato il capoluogo, come ha più volte ribadito il primo cittadino Sturani, «in un luogo d’eccellenza culturale, organicamente legato al proprio mare e con la capacità di fare tesoro della storia e della cultura comune all’intero bacino, guardando avanti ed in primo luogo all’Unione Europea». Ora lo sguardo di Adriatico Mediterraneo Klezmer è puntato verso le coste dei Balcani dove si terrà al seconda parte della manifestazione, per poi tornare nella nostra regione con nuovi e sorprendenti appuntamenti.