Rossi secondo sul podio della Catalogna

Rossi secondo sul podio della Catalogna

Solo di 69 secondi la differenza tra i due fuoriclasse

Sotto la bandiera a scacchi che ha fatto sfumare una gara densa di sorpassi e adrenalina è invece transitato per primo, per un soffio fatto di soli 69 millesimi, l'australiano Casey Stoner.  Forte sì di un missile rosso, nettamente superiore per velocità di punta a Yamaha e Honda, ma anche pilota così veloce e freddo da riuscire a tener testa al pesarese in gran spolvero.
Portando il conto delle vittorie dell'annata sul 4 a 2 in suo favore. Su una pista dove Rossi l'ha sempre fatta da padrone e che, con quella del Mugello, è una delle sue preferite al mondo. La Yamaha biancoblù del re folletto ha sofferto la minor velocità sul lungo rettilineo, dove la Ducati la fagocitava con disinvoltura. Valentino ha cercato di colmare il divario ma ha trovato sulle sue linee un Casey decisamente cresciuto e forte. Nell'ultimo terzo di gara si è perso il conto dei sorpassi e più volte le traiettorie si sono incrociate.
Rischiando di fare il gioco dello spagnolo della Honda Daniel Pedrosa, poi terzo al traguardo, con un distacco comunque contenuto in poco meno di quattro decimi di secondo. Quarto s'é piazzato lo statunitense John Hopkins con la Suzuki, autore del giro più veloce, ma sempre a corto di fiato da metà gara in poi, quinto il francese Randy De Puniet con la Kawasaki. Diciassettesimo in griglia di partenza, Loris Capirossi ha concluso sesto dopo una volitiva rimonta che segna un barlume di recupero per l'imolese, ancora
non a suo agio con la brusca Desmosedici Gp7. Il duello tra Stoner e Rossi pare destinato a proseguire fino agli scampoli del calendario e al momento vede al comando l'australiano con 140 punti e il pesarese secondo a 126.
Più staccato Pedrosa, terzo a quota 98, quarto Marco Melandri a 75.
Il ravennate, nono al traguardo alle spalle del brasiliano Alex Barros, continua a vivere tra alti e bassi impressionanti. A tal punto che sembra aver ragione, una volta ancora Rossi, dicendo che la corsa al titolo iridato sarà un'affare a tre tra lui, Stoner ed eventualmente Pedrosa. Ha già invece preso connotati ben precisi il mondiale della 250, con Jorge Lorenzo capace d'imporsi per la quinta volta dell'annata. Il pilota dell'Aprilia ha staccato di circa tre secondi e due decimi il sammarinese Alex De Angelis, anche lui su Aprilia, e di oltre 10" e mezzo Andrea Dovizioso (Honda) che ha, comunque, mantenuto caparbiamente la seconda posizione per tre quarti di gara nonostante la cronica carenza di potenza
della quarto di litro made in Tokio.
Ancor più avara di soddisfazioni per gli azzurri la corsa della classe 125, vinta dal giapponese della Ktm Tomoyoshi Koyama in volata sull'ungherese della Aprilia Gabor Talmacsi. Il miglior piazzamento l'ha ottenuto Simone Corsi (Aprilia), settimo mentre Mattia Pasini è stato, una volta ancora, fermato da un guasto. Un duplice grippaggio della sua Aprilia ha causato la caduta di Pasini che, complice la rabbia accumulata nella lunga sfilza di guasti fin qui accusata, ha preso a calci la sua moto nella ghiaia. Mattia s'é poi scusato con la squadra. Noie
tecniche hanno escluso prematuramente fuori dalla corsa catalana anche il sempre più forte Raffaele De Rosa, vittima di un guasto al cavo della bobina d'accensione, inconveniente che
aveva già costretto alla resa De Rosa a Jerez mentre Andrea Iannone è stato messo ko dalla candela.