Ascoli, il pareggio allunga solo l'agonia

Ascoli, il pareggio allunga solo l'agonia

Partita vibrante, con tanti gol ed errori,

I bianconeri rimangono aggrappati alla massima serie appesi a un filo, che forse si spezzerà già domenica prossima, quando ci sarà lo scontro diretto contro il Torino. Anche  il Catania, tuttavia, non chiude ancora il conto con la salvezza. Il pareggio è il risultato meno ambito da entrambe le squadre, ma lo spettacolo messo in mostra è stato sicuramente divertente, anche se le difese sono state inguardabili per gran parte della gara. Il Catania dal canto suo, dopo il blitz di Udine ha bisogno di un altro bottino pieno per mettersi al riparo da amare sorprese, l'Ascoli non si rassegna a salutare la massima serie.  La partenza è dell'Ascoli. Sonetti piazza Fini tra le linee, imbottisce il centrocampo e non permette al Catania di impostare il gioco offensivo. Poi, però, il tecnico è costretto a rinunciare proprio a Fini, fuori per un problema muscolare ed a rivoluzionare l'assetto della squadra inserendo Guberti e spostando in mezzo Giampà. Il Catania ne approfitta, guadagna metri. Vargas colpisce una clamorosa traversa su azione che dalla destra si sposta rapidamente a sinistra e sempre dalla destra arriva il primo gol degli etnei con puntuale traversone di Lucenti e capocciata vincente di Mascara.   Il Catania gioca in scioltezza, l'Ascoli però si riorganizza e alla prima opportunità colpisce con la prima rete stagionale di Boudianski che sfrutta una punizione decretata al limite per fallo su Perrulli. I siciliani soffrono gli inserimenti degli esterni, soprattutto di Perrulli che cerca sovente la sponda con Paolucci. La squadra di Sonetti è più viva e nella ripresa colpisce al primo affondo. Ancora una volta, tuttavia, la retroguardia del Catania lascia a desiderare, compreso Pantanelli. Già nella rete di Boudianski l'estremo del Catania non era sembrato privo di colpe, ma nel raddoppio dell'Ascoli firmato Perrulli l'errore di Pantanelli è evidente. Il portiere rossoblù si lascia passare il pallone sotto le mani.   Il Catania è scosso, Zanetti sembra dargli il colpo di grazia. Avanza palla al piede, gli avversari fuggono, nessuno gli impedisce la conclusione, Pantanelli ci mette del suo. Il tiro non sembra irresistibile, ma il portiere del Catania è poco reattivo. Tris dell'Ascoli e gara virtualmente chiusa. Ma per orgoglio e dignità questo Catania non può fallire la salvezza, perché la reazione degli uomini di Marino è straordinaria. Il tecnico getta in campo Corona e l'inserimento dell'attaccante dà i risultati sperati. L'Ascoli indietreggia troppo, nessuno sa più accompagnare le sortite di Paolucci, il Catania mette l'Ascoli alle corde. Caserta colpisce un gran palo, la porta di Eleftheropoulos è sotto assedio. Quando Caserta va al tiro dal limite è lo stinco di Corallo a fare la differenza. Il Catania é in trance agonistica. Sul traversone dalla destra Corona cade a pochi metri dalla porta dell'Ascoli, Messina è vicino e indica il dischetto. Spinesi non fallisce. E' pareggio.   Il finale è entusiasmante: il Catania le prova tutte, Marino manda in campo anche Rossini. Ma sul contropiede dell'Ascoli è Soncin a colpire il palo con una morbida conclusione dal limite. Passano pochi secondi e questa volta il palo è di Rossini. Quando Messina sta per fischiare la fine Eleftheropoulos respinge corto un tiro di Mascara, sul pallone si getta Spinesi, ma il portiere greco respinge ancora.