Per l'Ascoli in pochi giorni tre partite decisive per il suo futuro
Perchè dunque stavolta è giusto parlare di ultima spiaggia? Il motivo è semplice: l'Ascoli non sarà sicuro della salvezza neanche vincendo tutte le gare che restano. Quindi con la Reggina o si vince e si spera anche e soprattutto negli altri risultati. In caso di riscontro negativo sarà serie B certa. Sonetti non è il primo arrivato e queste cose le sa benissimo, così incita i suoi a una gara di grande dignità e preferisce non accennare al discorso salvezza parlando di dignità. "Quella dignità che dobbiamo dare al nostro finale di campionato, senza regalare niente a nessuno" dice il tecnico di Piombino, che giocherà una partita all'attacco, spregiudicato, inserendo in prima linea Guberti, sulla destra, davanti a Fini (un altro dall'indole calcistica offensiva), con Bjelanovic al centro dell'attacco e Soncin a svariare sul fronte sinistro, ma sempre in prima linea. Questo nonostante Sonetti sia intimamente convinto che "la Reggina sia una gran bella squadra anche perché ha dimostrato in questo campionato il suo valore azzerando lo svantaggio di punti dovuti alla penalizzazione". A difendere la porta dell'Ascoli dai tentativi dei reggini Bianchi e Amoruso ci sarà ancora Eleftheropoulos davanti a una difesa a tre con Corallo e Lombardi al fianco del centrale Di Biagio, che però ha un piccolo problema muscolare che lo tiene in dubbio: in alternativa è pronto Nastase. A centrocampo Zanetti e Boudianski coppia centrale con Pesce a sinistra. C'é fiducia sul suo recupero; non dovesse farcela, Sonetti dirotterebbe Fini a sinistra con Vastola promosso titolare sulla fascia destra. In poichi giorni ci sarà, poi, il recupero contro il Catania sul neutro di Verona e la partita a Torino del 6 maggio.