Il campionato si è svolto a Roma. La vittoria fa il paio con lo scorso anno. Le finali dell’evento sono state già trasmesse interamente in differita su Rai Sat Sport (sono in programma in questi giorni altre repliche) ed Eurosport. In palio c’erano 5 titoli Italiani in 5 differenti prove. Ogni coppia, proveniente da una fase di qualificazione regionale, poteva partecipare quest’anno ad una sola prova.
La coppia del Judo Cento Torri Ascoli era di diritto finalista poiché Campione d’Italia 2006, si è presentata nel Kime no Kata, forme del combattimento reale, dove vince con sole 55 penalità, rispetto alla seconda ed alla terza coppia classificata, entrambe lombarde, che rispettivamente hanno avuto 111 e 154 penalità.
De Berardinis e Paniccià, entrambi Azzurri di Judo, hanno già partecipato con la Nazionale Italiana di Judo, ai primi due Campionati Europei di Kata organizzati dalla European Judo Union, a Londra nel 2005 e a Torino nel 2006, ottenendo un Argento ed un Bronzo: per quanto riguarda invece i Campionati Italiani, negli anni precedenti chiamati Gran Premio Nazionale di Kata hanno in attivo tre medaglie d’oro nel Kime no Kata 2007, 2006 e 2004, e due d’argento nel Ju no Kata 2005 e 2006.
La gara organizzata dal Comitato Regionale laziale Fijlkam era anche valida per la selezione della squadra che parteciperà al prossimo campionato Europeo di Kata di Judo in Germania nel Maggio 2007.
Giudici di gara gli Internazionali G. P. Gobbi, G. Strazzeri, C. Vetturini, G. Erissini, A. Ferrante i due Spagnoli Garcia Jimenez Macario e Josè Luis Robles Valcarcel nonché i giudici nazionali G. Crema, G. Bandiera e L. Crescini. Commissario di gara il Consigliere Federale Prof. S. Stefanel, responsabile nazionale dei kata
“Il Kime no Kata – ha spiegato lo stesso Giuseppe de Berardinis - raccoglie l’esperienza maturata del fondatore del metodo judo Prof. J. Kano dallo studio degli Atemi, specialmente della Tenshin-shin’io-ryu. Apparentemente in questo Kata sembra si studino tecniche di attacco e contrattacco ma in realtà si assiste ad un confronto tra il Ki (l’energia interiore) dei due contendenti. Il messaggio per così dire “nascosto” è quello di un totale coinvolgimento dello stato mentale e fisico nell’azione (Zenshin Zenrei) e del completo e corretto uso della propria energia (Seyrioku zenyo). Il raggiungimento del giusto stato mentale con la capacità di essere pronti all’azione in qualsiasi momento sarà adatto ad affrontare l’azione sul tatami e le avversità della vita di tutti i giorni fuori dal Dojo. Torna a galla il fine educativo del Judo enunciato nei suoi due principi fondamentali, ovvero saper usare sempre al meglio la propria energia come presupposto al “Jita kyoei”, ovvero all’ Amicizia e alla Mutua Prosperità che è il target finale”.