Una volta si chiamava numero 12

Una volta si chiamava numero 12

La malattia di Pagliuca lo ha fatto emergere

Qualche volta, nella vita come nel calcio, le storie dei protagonisti sono collegate a episodi, a prima vista insignificanti. Quasi come una banale influenza, che blocca il portiere Pagliuca, (più presenze di Zoff) e consente al greco sconosciuto di avere spazio.  A suon di parate arriva il posto da titolare. Sonetti, a dire il vero, non ha mai confermato questo inserimento "definitivo" di Ele come una bocciatura per Pagliuca. Ufficialmente, infatti,  il bolognese sta recuperando in Emilia i postumi di un infortunio. Intanto Dimitri Eleftheropoulos, barbuto portiere della squadra bianconera, è diventato uno dei protagonisti di questa rincorsa alla salvezza che sembrava finita, ma che dopo la vittoria di Siena sembra essersi riaperta. Sarà un caso, ma da quando c'é il portiere greco in porta l'Ascoli è imbattuto ed ha subito una sola rete, contro la Roma. Portafortuna? Può darsi.  "In quell'occasione potevo fare qualcosa di più" dice Eleftheropoulos, rimproverandosi per l'incertezza costata all'Ascoli la mancata vittoria. Di parate però ne aveva fatte tante, sia contro i giallorossi che, prima ancora, con Livorno e Parma. Il portiere bianconero parla del rapporto con il più titolato collega: "Il mio rapporto con lui è tranquillissimo e spero che lui sia contento che l'Ascoli stia facendo bene". In Italia Dimitri è arrivato nel 2004: dieci presenze nel Messina e 15 gol subiti. Poi, sempre e solo panchina nel campionato 2005-06, prima con il Milan e poi con la Roma.