Una causa pilota, ora la società dovrà pagare 719 euro di spese di giudizio
I quattro abbonati che non avevano visto le partite a causa della squalifica dello stadio Del Duca dopo il lancio di un razzo che ferì una tifosa doriana, dovranno essere risarciti dall'Ascoli Calcio. La decisione è stata presa dal giudice di pace Sandra Ranieri al quale i quattro tifosi si erano rivolti. Una causa pilota, voluta da alcuni avvocati con l'intento di capire quale potesse essere l'orientamento della giustizia. Non è dunque escluso che dopo l'accoglimento di questi ricorsi anche altri abbonati potranno rivolgersi alla giustizia per ottenere il rimborso. Infatti, anche le due partite giocate dall'Ascoli ad Ancona e a Rimini si sono svolte senza pubblico. E' stato riconosciuto un risarcimento di 120 euro per ognuno dei due abbonati di curva e 130 ognuno per i due dei distinti. Ora L'Ascoli Calcio che è stata condannata a pagare 719 euro di spese di giudizio, deve decidere se fare appello. "La società - ricorda il giudice Ranieri - ha assunto un impegno ben preciso nei confronti degli abbonati, in ordine al danno non patrimoniale patito gli abbonati hanno dimostrato che la mancata fruizione delle due partite ha ingenerato in loro quantomeno frustrazione per l'aspettativa disillusa e dispiacere per la mancata visione degli incontri" ed ha ricordato che "il danno patrimoniale sofferto da una aspettativa rovinata è stato ampiamente riconosciuto dalla Corte Suprema". L'Ascoli Calcio sosteneva che gli abbonati avevano liberamente sottoscritto una clausola contrattuale che la sollevava da responsabilità in caso di partite giocate a porte chiuse per squalifica del campo o in campo neutro. Ma il giudice ha però ritenuto questa clausola "senza dubbio vessatoria" e che quindi deve essere oggetto di apposita sottoscrizione da parte del contraente.