Benigni non riconosce l'accordo firmato dai suoi dirigenti in Comune

Benigni non riconosce l'accordo firmato dai suoi dirigenti in Comune

Incredibile presa di posizione del presidente

Coda polemica (e non finirà qui) per quanto riguarda il rinnovo della convenzione per lo stadio e l'esecuzione dei lavori di adeguamento al decreto Pisanu-Amato in materia di norme anti violenza.
La conferenza dei servizi aveva alcuni scopi. Sotterrare l'ascia di guerra tra Comune e Ascoli calcio, rinnovare la convenzione entro il 31 marzo, e fa pagare all'Ascoli l'affitto arretrato. E finalmente mettersi d'accordo sulla questione dei lavori allo stadio Del Duca. Così, purtroppo non è stato. La società sportiva ha inviato una lettera al Comune con la quale non riconosce quanto scritto nel verbale della conferenza stessa. Eppure il documento era stato firmato non da uno, non da due, ma da quattro esponenti della società inviati al Comune da Benigni (assente per motivi di lavoro). Che ruolo hanno, dunque Pulici, Manocchio, Gaspari e l'ingegner Cinciripini, se poi quanto sottoscritto non è ritenuto valido dal presidente? Il tutto era stato già annunciato a mezzo stampa dallo stesso Benigni e dura era stata la risposta dell'amministrazione. Addirittura l'assessore Natali ieri aveva dichiarato di chiudere lui stesso lo stadio, nel caso in cui l'Ascoli non avesse fatto fede agli impegni (pagare un canone e rifondere gli arretrati).
Tra l'altro il documento era stato trasformato poi in una delibera di giunta che il patron bianconero Roberto Benigni non ha voluto firmare.   L'Ascoli ha una contro-proposta: sottoscrivere un atto che disciplini per 10 anni (invece che i tre mesi stabiliti nel documento) il rapporto fra società e amministrazione per l'uso dello stadio Del Duca.
Intanto i lavori sono fermi, sia quelli che spetterebbero all'Ascoli (i tornelli) sia quelli a carico del Comune (zona prefiltraggio) anche se i pannelli sono stati ordinati e sono in arrivo.  L'ufficio legale del Comune sta preparando una risposta all'Ascoli calcio, ma nel frattempo fa sapere che la società sportiva di Benigni é stata autorizzata a fare i lavori solo previa sottoscrizione dell'atto di concessione che l'autorizza ad entrare dentro lo stadio, senza la quale è sostanzialmente abusiva. Redigere un documento che regoli il rapporto per dieci anni richiede peraltro tempi lunghi, fanno notare i legali del Comune, e dunque gli accordi sottoscritti in occasione della conferenza dei servizi erano volti a guadagnare tempo e autorizzare nel frattempo reciprocamente le parti a fare i lavori in tempi rapidi, così da evitare che il Del Duca restasse ancora chiuso così come già accaduto domenica scorsa per Ascoli-Udinese. E' tutto incredibile (e non da serie A).