Niente sciopero, tutti i match in contemporanea e nessuna notturna
E' anche il caso dell'Ascoli, che dovrà necessariamente provvedere ai tornelli e all'area di prefiltraggio al più presto, a fronte di una spesa di circa un milione di euro.
La riunione di ieri sera dell'Osservatorio del Viminale ha partorito la lista degli stadi buoni e di quelli cattivi e si è conclusa con l'assemblea informale dei presidenti di A e B.
Sono sei gli stadi di A che hanno ricevuto il via libera dal Ministero, 25 quelli bocciati, 7 in B da meno di 10 mila posti e dunque ok.
In serie A tutti in campo domenica alle 15 e niente notturne, si gioca tutti in contemporanea. Come una volta. Le società hanno accettato, a malincuore, le norme varate dal decreto del governo, con la speranza che tra meno di un mese tanti impianti riusciranno a fare quegli interventi tali da garantire almeno l'accesso agli abbonati.
Per questo turno porte aperte in metà serie A: Roma-Parma, Torino-Reggina, Sampdoria-Ascoli, Palermo-Empoli e anche Cagliari-Siena, In serie B arrabbiatissimo Aurelio De Laurentiis, costretto a vedere il suo Napoli giocare senza il caldo pubblico azzurro. Ha annunciato che rimborserà ogni gara a porte chiuse ai suoi tifosi. Altri colleghi stanno studiando gli escamotage magari per abbassare temporaneamente la capienza dello stadio sotto la soglia dei 10.000 posti, quella franca dai paletti del decreto Pisanu.
Il terzo tiurno di campionato verrà recuperato il 18 aprile, quando l'Ascoli ospiterà il Milan.