Ascoli calcio: contestato e minacciato il presidente Benigni

Ascoli calcio: contestato e minacciato il presidente Benigni

Andiamo per ordine: la classifica piange, e questo è il male peggiore. Causa diretta del fallimento della squadra, la cacciata di Attilio Tesser. Arriva Sonetti che da subito dichiara grande ottimismo per il raggiungimento della salvezza, ma al contempo afferma (onestamente), che per cominciare a lavorare in un certo modo occorrono 10-15 giorni. E intanto? Nel frattempo il tecnico di Piombino è colpito da un grave lutto, è scomparso il padre, e torna in Toscana per il funerale. Da ultimo, arrivano le minacce di morte al presidente Benigni. Due gli episodi: in un primo momento il presidente è stato oggetto di minacce allo stadio con dei bigliettini, inseriti nel giornalino a diffusione gratuita e l’altra notte è stato pesantemente contestato sotto casa, al punto che le urla hanno svegliato i vicini e sono accorse alcune volanti della Polizia. Sta indagando la Digos, ma i responsabili sono fuggiti nella notte. Arrivano intanto comunicati di solidarietà al presidente da parte del mondo sportivo e non solo, ma occorre fare una riflessione: perché succedono questi episodi e quali conseguenze portano? Purtoppo la stupidità di alcuni facinorosi, che nulla hanno a che fare con lo sport, non è cosa nuova, nemmeno in città. Sicuramente da parte di questo tipo di contestatori manca una cultura sportiva e un senso della misura generale. Episodi come questo irritano sportivi veri che ogni domenica, senza drammi, corrono allo stadio per sostenere la causa bianconera. Auguriamo a tutti di non assistere più a minacce o contestazioni, che non servono per raggiungere salvezza. Occorre più calore dagli spalti. I giocatori (si spera) faranno il resto.