Ascoli - “Le dimissioni del nostro Presidente, mi hanno colto abbastanza di sorpresa poiché arrivo ad Ascoli grazie a Giuliano Tosti e, oltre ad averglielo scritto ieri via Whatsapp, glielo comunico di nuovo perché credo corretto che per questa città, per questa società, per questa squadra di calcio e anche per questo progetto che lui possa tornare indietro sulle sue decisioni. - dice il Patron Massimo Pulcinelli - Non credo che il fatto di trovarci in disaccordo sul fatto che io volessi gestire la società da buon padre di famiglia riducendo un costo non fondamentale e trovandoci in disaccordo sul tema dopo quattro mesi abbiamo appunto preso all'interno del nostro gruppo questa decisione che dispiace fortemente in quanto sopprimere un posto di lavoro non fa piacere a nessuno, ma trovarci sulle pagine di ogni giornale e sicuramente sembra che sia accaduta la fine del mondo: trasferiamo la sede a Roma, non ho sentita di ogni colore, onestamente mi sembra quasi incredibile. Perciò il mio messaggio semplicemente rivolto a Giuliano Tosti, visto che ho iniziato questo progetto con lui, che possa ritornare indietro sulla sua decisione. Ovviamente è chiaro che se sarà irrevocabile saremo costretti a trovare delle soluzioni. Non possiamo chiudere qui il progetto Ascoli Calcio”.
In questo filmato le domande che abbiamo posto al Patron Massimo Pulcinelli (le immagini sono state riprese dalla diretta Facebook dell'Ascoli Calcio 1898)
Questo è l'esordio del Patron dell'Ascoli Calcio FC 1898. Ora però veniamo ai particolari della storia che cioè quella che è il vertice dell'iceberg, cioè il licenziamento in tronco del direttore finanziario dell'Ascoli Calcio, Marco Arturo Costantini.
Questa è una storia che non troverete
scritta nella sua drammaticità e il Patron Pulcinelli ha preferito
non farne menzione durante la conferenza stampa seppure più volte
sulle modalità di licenziamento si sia fatto cenno.
Due persone
mandate dal Patron Pulcinelli arrivano da Roma ad Ascoli Piceno
mercoledì scorso e chiedono di parlare con il dott. Marco Arturo
Costantini. Quest'ultimo pensava (da quanto alcune fonti ci
raccontano) che si trattasse di dare seguito ad una trattativa o
definirla proprio sul suo contratto con l'Ascoli Calcio: stabilire
cioè piani o altre forme economiche per far risparmiare una decina
di migliaia di euro all'anno alla società. Nulla di tutto questo al
dott. Costantini i due personaggi romani, dei quali non conosciamo le
generalità ma è certo che fossero li per conto del Patron
Pulcinelli, hanno sottoposto una lettera di licenziamento in tronco
al direttore finanziario dell'Ascoli Calcio.
Spinto fuori
dalla porta della società. “Cacciatelo, mandatelo via, urlava una
dirigente”. Questa drammatica situazione è accaduta di fronte ad
altri dipendenti della società. Costantini si sarebbe rifiutato di
firmare quindi accogliere il licenziamento. A quel punto ci sarebbe
stata un'ulteriore azione. Sono state bloccate le password e ogni
altra possibilità di far accedere il direttore finanziario ai
computer. Insomma un'azione che di solito si compie per un dipendente
infedele, colpevole di aver sottratto somme di danaro alla società.
Ci si comporta così di fronte ad un delinquente. Ma Pulcinelli ci
dice in conferenza stampa che Costantini è una bravissima persona.
Alla faccia. Finisce tutto con la classica immagine che siamo stati
abituati a vedere prima nei film, poi nella realtà della crisi
americana dei mutui subprime: i dipendenti con una scatola in mano
che escono dagli uffici. E' questa l'immagine dell'imprenditore che
sostiene di aver creato, e per carità non lo contestiamo, 2 mila
posti di lavoro?
L'aspetto umano di questa vicenda cozza con il mondo dorato del calcio italiano a tutti i livelli.
Pulcinelli nell'intervista ci dice che non ha mai comprato giocatori per due milioni di euro, noi gli abbiamo in realtà detto che risparmiare 100 mila euro in un anno quando da una campagna acquisti complessiva all'altra sono stati spesi 2 milioni di euro in più appariva poco credibile come risparmio. In realtà la storia del risparmio ci pare solo un pretesto per eliminare una persona di fiducia di Giuliano Tosti all'interno della società facendone un Presidente, quindi un responsabile legale, con solo responsabilità senza un controllo affidabile dal suo punto di vista e a nostro avviso più che giustificabile.