Ascoli - Come mai dopo appena tre mesi si interrompe il rapporto con il sodalizio giallorosso?
Purtroppo per fare calcio a certi livelli, su una piazza gloriosa come quella di Giulianova, non può venire meno una proprietà disposta ad investire un minimo per dare alla città una squadra degna del suo passato glorioso.
Quindi la proprietà non le ha permesso di svolgere un lavoro accurato per il rafforzamento della squadra?
A dire il vero in tre mesi di lavoro mi sono interfacciato con il dottor Serraiocco e l'avvocato D'Antonio che non mi risultano siano i proprietari delle quote societarie, brave persone ma che di fatto non sono i proprietari della società.
Lavorare lì è stata dura per diversi motivi: l'allontanamento di alcuni dirigenti, che inizialmente erano al mio fianco e con loro condividevo delle mansioni ordinarie, e le enormi difficoltà economiche derivate dalle pregresse gestioni che avevano lasciato debiti chirografari e insoluti su ex calciatori che a loro volta hanno chiamato in causa la società con vertenze.
Dunque è stato questo il motivo che la convinta a "sganciarsi"?
No, le difficoltà quando si è ai vertici di una società sono all'ordine del giorno.
L'importante però è avere un minimo di mezzi per poterle contrastare. Io ho fatto il mio massimo evitando penalizzazioni senza lesinare un minimo di impegno.
Nel periodo di permanenza c'è stato il mercato di riparazione e l'esonero di Mr. Giorgini, che mi dice di questi due aspetti?
Anche sul mercato di riparazione potremmo dire molte cose. Con pochissimi mezzi abbiamo trattenuto i giocatori che ci interessavano, mandando via 8 calciatori a vitto ed alloggio che per minutaggi e prestazioni fino a quel momento avevano dato poco alla squadra. Abbiamo inserito 4 - 5 calciatori come Sbaraglia, e Pellecchia: da quando sono arrivati hanno fatto buone gare siglando anche marcature importanti.
Il tutto dimezzando il costo del budget.
Per ciò che concerne Giorgini, nel calcio i risultati sono sovrani per tutti a partire dagli allenatori.......Rimane in me comunque il piacere di aver conosciuto un maestro di calcio che rispecchia Giulianova a 360 gradi.
Esperienza da dimenticare?
Assolutamente no. Tutte le esperienze servono per una crescita professionale e proprio quelle con grandi difficoltà sono le più formative.
Perché allora ha deciso di risolvere il rapporto?
Avevo bisogno di una proprietà alle spalle per risolvere le problematiche, non sono stato munito di bacchetta magica a Giulianova, quindi il mio compito non poteva proseguire per onestà nei confronti di una città molto attaccata alla squadra del cuore…Il mio è stato anche un modo per cercare di dare una scossa…. A volte per un bene superiore dei sacrifici vanno affrontati.
Faccio un in bocca al lupo alla squadra, allo staff tecnico e ai consulenti del club giallorosso affinché possano già da domenica iniziare a risalire la china per una salvezza che avrebbe del meraviglioso.
Non mollate e combattete con il coltello tra i denti fino all'ultimo minuto dell'ultima partita.
Nella foto Bernardini, premiato come miglior Ad della Lega Pro della scorsa stagione, è insieme a Paparesta e Petrone