Ascoli - Ha avuto luogo fra il 13 ed il 14 Giugno scorso una delle più importanti manifestazioni automobilistiche continentali, la 24 ore di Le Mans.
La vittoria tedesca del marchio Porsche, che mancava da molti anni, ha creato una certa eco mediatica, ma non ha distolto operatori di settore ed appassionati dall'altra indiscussa vincitrice della manifestazione per l'edizione 2015: HP Composites, un'azienda che parla italiano, ascolano per la precisione.
L'impresa di proprietà ed iniziativa del francese Jacques Nicolet (Presidente ed Amministratore Delegato, nonché socio di maggioranza insieme a Fondazione Marche nella sua percentuale minore) - già nota sul nostro territorio per i risultati importanti che ha saputo realizzare in pochi anni ed in controtendenza rispetto al periodo in termini di fatturato e ricadute occupazionali - gode in questi giorni della ribalta del mondo Racing Internazionale grazie al fatto di aver realizzato le parti strutturali e di carrozzeria in materiale composito avanzato di circa il 30% delle vetture che hanno partecipato alla celebre gara francese di endurance (18 vetture su 58 partecipanti parla ascolano): il 50% di quelle appartenenti alla categoria LMP2 (10 vetture complete su 20) assieme alle collaborazioni parziali, per lo più nella categoria GT, che hanno previsto la realizzazione di alcuni componenti tecnologici in fibra di carbonio.
"Esperienza, progettualità ed investimento continuo in Ricerca e Sviluppo, sia in termini economici che di risorse umane - dice l'ing. Levato (General Manager di HP Composites) - le ritengo le chiavi di questo episodio di eccellenza, qualcosa che ovviamente rende orgogliosi noi, ma che credo dia lustro al territorio ascolano e concorra a rinverdire i fasti del know how italiano nel mondo racing in generale. Persone ed idee che permettono, di giorno in giorno, ad un'azienda giovane come la nostra, di ergersi già adesso fra i protagonisti del mercato europeo nella progettazione, prototipazione e realizzazione di parti estetiche e strutturali in fibra di carbonio.
Con l'occasione - continua Levato - vorrei ringraziare per la qualità del loro lavoro l'ing. Giulio Strambi (Direttore Tecnico) e tutto il Team, perché di vera e propria Squadra si tratta, dai vari Ingg. Mancini, Griccini, Lattanzi, Nardinocchi, Zonetti, Ercole, a tutto il personale operativo e tecnico che con i suoi 150 dipendenti (di media) ci sta permettendo di crescere in fretta e di ottenere questi risultati".
Durante la settimana di Le Mans sono arrivate altre buone notizie in proiezione futura: la prima riguarda la presentazione con Onroak Automotive (azienda partner di HP Composites perché anch'essa di proprietà Nicolet) della LIGIER JSP3: il marchio non ha bisogno di presentazioni ed a presiedere l'esibizione della nuova vettura c'era anche l'84enne Guy Ligier in persona amico stretto di Jacques Nicolet.
Il modello JSP3 parteciperà alle molteplici gare del circuito internazionale di Endurance (Le Mans Series, ecc.) e chissà che non prenda anche parte alla prossima edizione della celeberrima 24 ore di Le Mans nella nuova categoria denominata LMP3 voluta dall’Automobile Club de l’Ouest.
Inoltre, sempre in ottica Le Mans, così come accade per la formula uno, anche per questo genere di competizioni cambiano spesso i regolamenti: dal 2017 nella categoria LMP2 saranno ammessi solo 4 costruttori in tutto il mondo che dovranno essere riconosciuti dalla federazione di riferimento (FIA, ACO) e la buona notizia è che Onroak Automotive, quindi indirettamente anche HP Composites, hanno presentato ufficialmente la loro candidatura come parte di questa ristrettissima elite di costruttori. Tra un paio di settimane si conoscerà il responso della commissione esaminatrice.
L'impegno dell'azienda, ribadito in una recente conferenza stampa sia dalla proprietà che dalla direzione, sarà quello di crescere ancora e contestualmente selezionare sempre più risorse sul territorio piceno, formando nuove professionalità, anche tramite il progetto accademico di ECODIME ITALIA denominato TCA ("The Composite Accademy"), preparandole ad intercettare e gestire le opportunità che un mercato vivo come quello dei materiali tecnologici non mancherà di fornire.