Prima la conferenza stampa di presentazione, subito dopo una delegazione di tifosi chiede di poter parlare al presidente in pectore dell'Ascoli Calcio. “Vogliamo dignità. Siamo stufi di essere presi in giro. Lo stadio resterà vuoto”, fanno sapere i sostenitori del Picchio.
Poi in serata un tweet di Nicoletti: “cavolo so'tosti!! faremo un buon lavoro!!e ci sosterranno...”. Intanto le prime grane: il 25 novembre udienza in tribunale per l'istanza di fallimento di Azzurra Free Time (società a capo del Città di Ascoli che vanta un credito di 2 milioni nei confronti della società bianconera), poi il 16 dicembre scadenza per stipendi e contributi.
Il 18 novembre intanto salirà in carica il nuovo cda. Nicoletti è ottimista: “Ci sono problemi da affrontare subito. Ho in mente due soluzioni per l'AFT. Intanto nel consiglio ci saranno professionisti che gestiscono importanti patrimoni o aziende. Mi sento più general manager che presidente: voglio ricreare un'azienda che possa far profitto e diventi appetibile. Il primo obiettivo? Arrivare a giugno in maniera serena. Nuovi ingressi in società? Non è previsto”.
In pratica la famiglia Benigni manterrà la guida con il 92%, a Nicoletti sarà demandata la gestione. “Sarà un piano triennale. L'Ascoli ha molte incombenze, ma anche tanti crediti. Se fossero stati riscossi forse oggi non sarei qui. L'Ascoli è come una mucca che è sempre stata munta, ma mai foraggiata”.
E poi tanti apprezzamenti per la città e la squadra: “L'Ascoli Calcio deve essere la cartolina. C'è una città, una tifoseria e soprattutto ci sono 115 anni di storia da far continuare”. Ma per Nicoletti la voglia di mettersi subito all'opera: “Oggi si tira una riga. Il passato deve essere storia”.