Per perseguire l’obiettivo della nostra fondazione e difendere la storia dell’Ascoli, dovremmo per forza di cose rivolgerci ad altri interlocutori.
Come noto, la nostra associazione, che può contare già su più di 500 iscritti in meno di un mese, aveva deciso di dare tempo e aspettare alla prova dei fatti il nuovo consiglio di amministrazione insediatosi lo scorso 30 settembre. In data 4 ottobre, siamo stati contattati dall’addetta stampa dell’Ascoli che ci ha chiesto un incontro. Il giorno 9 ottobre una nostra delegazione ha discusso con Guido Manocchio e Nico Stallone. In quella sede ci assicurarono il pagamento degli stipendi e delle pendenze fiscali e contributive di metà ottobre. E invece sono state necessarie le liberatorie dei giocatori. Inoltre promisero che si sarebbe affrontata la questione dei fornitori che attendono di essere pagati attraverso un piano di rientro. Da allora non è accaduto nulla di tutto questo.
L’associazione chiese anche di allontanare almeno dal Del Duca e dal Città di Ascoli un personaggio sgradito alla tifoseria che ufficialmente si occupa di marketing. Anche qui non è cambiato niente anzi c’è dentro anche un suo parente stretto. Non solo, Manocchio nel suo discorso di insediamento, aveva garantito anche molto altro, tra cui ad esempio l’approvazione del bilancio e l’aumento del capitale sociale, cose che puntualmente non si sono verificate. Siamo stati chiamati, li abbiamo ascoltati, ma dopo un mese nessuna promessa è stata mantenuta. Tutto ciò dimostra che non sono minimamente credibili, pertanto con loro chiudiamo ogni sorta di dialogo e non risponderemo più a nessuna chiamata.
L’impegno della nostra associazione però non si ferma e a breve organizzeremo una tavola rotonda con le istituzioni pubbliche e private della città e del territorio interessate al destino della nostra squadra del cuore, per capire quale può essere il futuro prossimo dell’Ascoli Calcio 1898. Mantenere l’ascolanità è la priorità di ogni tifoso bianconero. C’è una storia centenaria da difendere che non può essere infangata, un patrimonio sociale da non disperdere. Lavoreremo per questo, ci confronteremo con tutti e mano a mano valutaremo il da farsi escludendo chi si dimostra inaffidabile». Così una nota dell' Associazione “Solo per l’Ascoli”.