Il tecnico di Pinarolo Po, arrivato il 2 novembre 2011 alla guida di un Picchio con più di una gamba in Lega Pro (a -14 punti dalla salvezza), era riuscito nell'impresa storica e a dir poco miracolosa di resuscitare i bianconeri nella scorsa stagione. Ma oggi festeggia con una sconfitta il suo primo anno con l'Ascoli. E così più di un tifoso storce il naso per l'andamento attuale della squadra ascolana, per Silva però contano soprattutto i numeri. Sono 42 le partite in bianconero per il tecnico al giro di boa dei 365 giorni: lo score recita 18 vittorie, 9 pareggi e 15 sconfitte per un totale di 63 punti con una media di 1,5 a partita.
Addirittura in questa stagione, dopo gli ultimi quattro anni passati a penare settimana in settimana con l'incubo della retrocessione, si vorrebbe mettere in discussione, ai primi di novembre, un tecnico che sta conducendo la squadra all'undicesimo posto in classifica, a -3 punti dai playoff e +4 dai playout.
E che squadra. Fino allo scorso 30 agosto i bianconeri erano da retrocessione diretta. Poi nell'ultimo giorno di mercato sono arrivati Loviso, Feczesin, Morosini e Dramè. Da lì qualcosa è cambiato. L'Ascoli ora sembra competitivo nell'undici titolare, ma se guardiamo al resto della squadra, pare difficile poter sperare in qualcosa di più di una tranquilla salvezza. Nell'ultima sconfitta a Grosseto i bianconeri potevano contare solo su tre centrali difensivi e in attacco su due giocatori e un Primavera. Troppo poco. E non è la prima volta.
Intanto Grosseto, Pro Vercelli e Novara hanno già esonerato i propri tecnici. Il risultato? Ora sono rispettivamente in classifica all'ultimo, penultimo e quart'ultimo posto. Meglio solo è andata al Cesena con il nuovo mister Bisoli. Ma i romagnoli ad inizio stagione puntavano alla serie A.
Nelle sconfitte bianconere di quest'anno ci sono stati anche errori individuali: le papere di Guarna con Pro Vercelli e Grosseto, la prestazione di Faisca e l'assurdo protagonismo dell'assistente Tegoni con la Juve Stabia. Ma di certo errori sono stati commessi anche dal tecnico: in trasferta la squadra ha spesso rinunciato a giocare come invece è solita fare al Del Duca, alcune scelte di Silva sono state discutibili. Ma il calcio è fatto così. Nessuno non sbaglia mai.
Però il Picchio è sempre lì. Serve una sterzata fuori casa, ma sul campo ha ottenuto finora solo 2 punti in meno di corazzate come Spezia e Varese, tra le più accreditate alla promozione. Ma la situazione in Liguria e Lombardia è assai diversa. La squadra di Serena è tornata a vincere e a segnare dopo aver siglato una sola rete su rigore nelle ultime 4 gare. I biancorossi di Castori invece non vincono da ben 8 giornate. Eppure qualche giorno fa il presidente Volpi non ha esitato a confermare la fiducia a Serena, nonostante il pesante esborso economico in calciomercato e un inizio di campionato altalenante.
"Sappiamo anche noi che il momento è difficile, ma il calcio è fatto così e certi periodi storti possono capitare. Contiamo di riprendere il cammino tutti insieme. Vorrei anche far notare che non siamo ultimi in classifica con l'acqua alla gola. Il tecnico ha la nostra fiducia”. Chi lo ha detto? È stato l'ad del Varese Montemurro, all'indomani del pesante ko con il Sassuolo (0-4).
E ad Ascoli? Per ora solo sussurri, parole dette a metà. E tanta voglia di non galleggiare. “Ascolano o con piedi sotto terra, o con piedi sopra cielo. Mai ascolano con piedi sulla terra”. Aveva ragione Boskov. Mai come oggi.