In montagna senza barriere

In montagna senza barriere

Per la prima volta viene utilizzato il percorso dal Rifugio Tre Caciare al Belvedere

Stavolta l’iniziativa è ambiziosa, perché l’escursione che viene organizzata è da ritenersi speciale, perché per la prima volta viene utilizzato il percorso dal Rifugio Tre Caciare al Belvedere. Il sentiero è già stato ripulito e sistemato per l’occorrenza, ed è percorribile con la collaborazione e la disponibilità dei soci CAI che daranno una mano per la movimentazione delle carrozzine.

Il Percorso

Si parte in quota dal Rifugio Tre Caciare (1430 m), già adeguato all’utilizzo dei portatori dell’handicap, e si prende lo stradello che passa di fianco alla caciara solitaria davanti all’ingresso della seggiovia e prosegue sul sentiero un po’ sconnesso che attraversa il pratone davanti alle Tre Caciare. Si sale leggermente passando di fianco al bordo della neviera e ci si dirige dentro al bosco dove il sentiero è largo, evidente ed in discesa, fino a raggiungere, dopo un percorso di poco più di 750 metri, il Belvedere (1400 m c.ca), da dove è possibile ammirare le colline della valle del Tronto e del Vibrata fino al mare. Il ritorno avviene per lo stesso percorso.

Viene naturale chiedersi se non sia possibile creare anche a S. Marco un percorso attrezzato di questo tipo: sarebbe utilissimo visto che è il parco principale di Ascoli e non tanto complicato, per la presenza di diverse strutture che potrebbero fungere da punto di appoggio.


Chi desidera partecipare all’iniziativa, può contattare Tonino D’Andrea (3886922534 o 3394947048) oppure chiamare in sede mercoledì e venerdì al numero 0736 45158.

 

Qualche notizia sull’iniziativa “In montagna senza barriere”

L'Unitalsi di Ascoli Piceno iniziò il suo cammino di fede e solidarietà nel lontano 1938 e da allora ha portato in pellegrinaggio a Lourdes e a Loreto tanti ammalati e disabili; tra questi ultimi c'era anche Giovanni Ficerai, per tutti Gianni 37, vera forza della natura nonostante le difficoltà fisiche incontrate fin dalla nascita. Dall'esperienza maturata in molti pellegrinaggi e con l’aiuto fattivo dell’indimenticabile Costantino Rozzi, Gianni ebbe l'idea di fondare nel 1990 un'associazione dal nome quanto mai indicativo, Festa per la Vita, con lo scopo di dare la possibilità a ragazzi come lui di potersi vedere con più frequenza e socializzare. Da allora l'Associazione di cui è presidente ha continuamente creato occasioni per stare insieme e trascorrere momenti di aggregazione, di festa e di fede e nel contempo per far capire che tutti possono fare qualcosa, anche se si sta seduti su una sedia a rotelle. Lo stretto rapporto di collaborazione tra l'Associazione e l'Unitalsi si è successivamente allargato con il coinvolgimento di altre associazioni che potevano portare anch'esse un contributo concreto alle iniziative; così, dal rapporto di amicizia tra Gianni 37 e Tonino D'Andrea, allora coordinatore della Commissione Escursionismo della Sezione ascolana del CAI, nel 2002 è nata l'idea di realizzare ad Ascoli un giornata in montagna “senza barriere”, così come si era iniziato a fare nelle aree protette dell'Abruzzo e delle Marche dove sono stati realizzati diversi itinerari fino a qualche chilometro di lunghezza che possono essere percorsi in modo agevole dai diversamente abili.